/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Governo: Pd tiene alta guardia e prepara "fronte" per voto

Governo: Pd tiene alta guardia e prepara "fronte" per voto

Uniti su Gentiloni,divide idea Calenda listone senza simbolo Dem

ROMA, 30 maggio 2018, 22:48

Redazione ANSA

ANSACheck

Matteo Reni in Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Reni in Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Reni in Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tiene per ora il punto sulla linea della "astensione positiva" a un eventuale governo Cottarelli, spinge sul voto a luglio in caso di fallimento, ma intanto guarda con interesse - senza nutrire troppe aspettative, visti i precedenti - all'estremo tentativo di un governo M5s-Lega. Il Pd, rinsaldato dall'emergenza politica, resta fermo in attesa degli sviluppi, convinto di aver fatto bene, come ha detto stamane Matteo Renzi a qualche senatore, a non indossare da solo "la maglia" dell'esecutivo neutrale. Soprattutto se si andrà a breve a votare. Su come arrivare al voto, già si profilano però le prime divergenze: tutti d'accordo sull'idea di un "Fronte repubblicano" lanciata da Calenda, e quasi tutti d'accordo (perplesso qualche pasdaran renziano) su Paolo Gentiloni candidato premier. Anche perché le prossime elezioni, come sottolinea Romano Prodi in un editoriale sul Messaggero, saranno "un referendum" sull'Europa e l'euro.

Molte più perplessità, invece, sull'idea di Calenda di presentare il "Fronte" con un listone unico senza simbolo del Pd. I renziani sarebbero più favorevoli, anche considerata la dinamica del Mattarellum, a uno schema simile a quello del 4 marzo, anche se "più largo", con il Pd affiancato da due liste, una di centro (magari guidata da Calenda) e una di sinistra. In questo schema potrebbe rientrare anche "un pezzo di LeU", dicono. Ma da LeU, che pure si prepara a lanciare una iniziativa unitaria, emergono diverse perplessità: Stefano Fassina dice no e tutti chiedono "discontinuità" rispetto al renzismo. No alle "ammucchiate", dice Bersani, in un botta e risposta con Calenda.

Sì al Fronte repubblicano, ma con il simbolo del Pd, dice anche Martina. Il reggente, che tornerà a riunire i dirigenti Dem al Nazareno, agli interlocutori parla di un progetto "largo, aperto, nuovo", che sia "popolare, democratico e progressista" e con una "missione alternativa agli estremisti anti euro. Sulle modalità di presentazione - assicura - si ragionerà senza divisioni". Ma nella minoranza c'è chi già invoca "cambiamenti profondi" nelle liste, che il 4 marzo erano "iper-renziane". Se il voto fosse a ottobre, la discussione si allargherebbe, e allora, dicono i renziani, si potrebbero fare primarie e "parlamentarie".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza