"Con il decreto Cura Italia, abbiamo tutelato quasi 19 milioni di lavoratori". Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, nel corso dell'informativa urgente sull'emergenza Covid-19 in Aula alla Camera.
In questa fase "ci si è trovati a dover far fronte ad una emergenza mai conosciuta prima nel mondo del lavoro dovendosi affidare a strumenti normativi e procedurali vetusti, farraginosi, non al passo con i tempi". Catalfo ha parlato di "un sistema di ammortizzatori che è intendimento prioritario per questo Governo rivedere, migliorare, implementare, ricostruire ma che al momento, vista l'emergenza straordinaria, doveva e deve funzionare subito e al meglio".
Dal manifestarsi dell'emergenza coronavirus, "il ministero del Lavoro è stato primariamente impegnato, per quanto di sua competenza, nello studio di misure idonee e necessarie per limitarne gli impatti sul mondo del lavoro e sui lavoratori". Lo ha sottolineato la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali. "Da subito è iniziato un proficuo dialogo con le parti sociali volto a comprendere come poter sostenere imprese e lavoratori, facendo in modo che il progressivo blocco delle attività, resosi necessario per arginare la diffusione del virus, non diventasse deflagrante per il sistema", ha detto Catalfo, indicando poi le varie misure messe in campo, dalla cassa integrazione in deroga al Fondo di integrazione salariale (Fis) alle indennità per i professionisti.
"È doveroso che il Paese sappia che è stato fatto tutto il possibile per accelerare e semplificare le procedure" amministrative per i diversi sostegni al reddito, ha affermato la ministra del Lavoro sottolineando che l'Inps "ha lavorato alacremente" e ha fatto "fronte a flussi di attività imponenti", legati alle domande presentate sul sito, che ha gestito "nonostante gli attacchi informativi subiti", e alle circolari messe a punto dall'Istituto in seguito alle nuove misure decise per fronteggiare l'emergenza Covid-19.
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