Acque agitate in M5s dopo le prese di posizione di alcuni esponenti del movimento, tra cui Di Battista, sulle nomine. In diversi intervengono sulla questione. "Alessandro Di Battista si è unito ad una richiesta che io e altri parlamentari condividiamo e stiamo portando avanti, puntare il dito contro di lui come l'uomo che vuol far tremare la terra sotto ai piedi a Conte è sbagliato e fuorviante, ma ahimè strategico per chi vorrebbe zittirci spostando l'attenzione dal focus principale: questo delle nomine di stato è anzitutto un problema interno alla forza politica M5S. C'è un problema di democrazia interna, e tentare di nasconderlo non fa che acuirne la presenza". Così in un post su Fb la senatrice M5S Giulia Grillo.
Nei giorni scorsi l'appello sulle nomine firmato, tra l'altro, anche da Alessandro Di Battista nel quale si chiedeva, tra l'altro, di bloccare alcune nomine e su tutte la conferma all'Eni di Claudio Descalzi ("irricevibile"). "Il nostro capitale politico deve tornare ad essere il rinnovamento - aggiungono gli esponenti M5s - che non sta nel far perdurare il potere sempre nelle stesse mani (e questo vale per tutte le nomine in discussione) soffocando, così, merito e qualità. Le aziende di Stato giocano ruoli determinanti per lo sviluppo del Paese e a noi, al M5S, era stato dato un mandato chiaro di discontinuità sia nel merito che nel metodo".
"Devo prendere atto che Descalzi non è stato mai in bilico nonostante ci sia il M5S al governo e nonostante ne sia il maggiore azionista. Nessuno di noi è così idiota da credere che questa scelta sia dovuta all'emergenza. Né crederò alla favoletta del Colle. È sempre colpa di qualcun altro si scrive nell'articolo. Invece no, le impronte ci sono. E sono chiaramente leggibili. Portano ai responsabili. A chi si sente gruppo dirigente, ai capetti ombra e a quelli in chiaro. Nessuno può eclissarsi". Lo scrive su Fb la senatrice Barbara Lezzi in un post condiviso anche dal senatore Mario Michele Giarrusso.
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