Il Sole 24 Ore cambia pelle a partire dal 16 marzo, con un formato più ridotto, anche se non tabloid, e nuovi contenuti, con un'attenzione particolare alle analisi e al territorio. Arriva anche una nuova app per rendere più fruibile la lettura del quotidiano. Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, spiega le ragioni di questa operazione in un'intervista all'ANSA.
Perché avete scelto di lanciare un nuovo formato in una fase così difficile per l'editoria? Il formato che stiamo abbandonando è un chiaro esempio di archeologia editoriale, erano maturi i tempi del cambiamento.
Semmai verrebbe da dire: meglio tardi che mai. Scriviamo tutti i giorni che si esce dall'emergenza della pandemia rilanciando l'economia, tutti i settori. E' buona regola passare dal dire al fare. Non fa eccezione questo caso. Siamo passati dal dire al fare, reagendo alle difficoltà con un progetto nuovo.
Come cambierà il formato? Sarà un formato verticale ridotto, una colonna in meno rispetto a quello attuale. Non risparmiamo però sulla carta: quello che si perderà in termini di contenuti con il formato ridotto verrà recuperato aumentando la foliazione.
Maggiore selezione e gerarchizzazione delle notizie, raddoppio della pagina dei commenti e delle analisi e grande attenzione all'economia del territorio.
E' un peccato grave dell'informazione economica in Italia non dare spazio all'economia dei distretti, che rappresenta la spina dorsale del Paese. Questo non trova riscontro nell'informazione e, francamente, non si capisce perché. Noi vogliamo farlo ribattezzando questa sezione "Imprese e territori". A questo si aggiungono i canali verticali, che nascono intrecciando carta e digitale, e i dossier.
Credete ancora nella carta quindi, nonostante il de profundis che arriva da più parti?
Da quando sono arrivato al Sole ha sottolineato la necessità di dare priorità al digitale, aggiungendo però che questo non significa l'abbandono della carta, che ci accompagnerà per più tempo rispetto a quello che molti pensano. Ancora oggi i destini del gruppo si giocano sulla carta e non sul digitale. Quindi, grande attenzione allo sviluppo del web, ma anche grande determinazione nel difendere le posizioni sulla carta. Ecco perché, dopo tante iniziative sul digitale, è arrivato questo cambio di formato.
L'editoria italiana ha subito un'emorragia di copie e di ricavi pubblicitari nel corso del 2020. Quali sono i numeri attuali del Sole e quali le previsioni?
Il cda che approverà il bilancio 2020 è convocato per il 23 marzo e la domanda è da fare all'ad, più che al direttore. Mi fa piacere, comunque, sottolineare che, nonostante un anno difficile per la pandemia, il Sole abbia migliorato i risultati del 2019, anno in cui per altro è stato raggiunto il pareggio dei conti dopo il disastro biblico degli anni precedenti.
Il digitale cresce, ma quando diventerà l'architrave del fatturato? Difficile fare previsioni. Stiamo investendo molto sul digitale, ma ugualmente continuiamo a difendere la posizione sulla carta.
Il Sole 24 Ore è il quotidiano di Confindustria. Quali sono gli strumenti per difendere il brand, garantendo indipendenza e trasparenza?
Il Sole è il giornale dell'informazione economica e finanziaria in Italia, punto di riferimento per raccontare i fatti analizzarli, mettere a confronto le diverse opinioni. Così creiamo valore e anche l'azionista, Confindustria, non può che essere soddisfatta.
La Fieg ha recentemente chiesto al governo misure contro la 'desertificazione' dell'editoria, sottolineando una perdita di 600 milioni per il settore nel 2020. Cosa dovrebbe fare il governo?
Mi accontenterei che l'editoria venisse trattata come gli altri settori in crisi, dall'acciaio alle banche. In caso contrario le varie crisi sono destinate ad accentuarsi con effetti dolorosi per tutti.
Tra i progetti in cantiere al Sole 24 Ore anche l'uso dell'intelligenza artificiale.
Ci credo molto. La sfida è accrescere e coordinare al meglio il patrimonio informativo che un gruppo come il Sole 24 Ore mette a disposizione dei lettori. Certamente lo sviluppo tecnologico dà una spinta forte per raggiungere l'obiettivo.
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