Una cabina di regia "a geometrie variabili" istituita a Palazzo Chigi, presieduta da Mario Draghi e di volta in volta composta dai ministri competenti, da allargare eventualmente ai presidenti di Regione quando sia necessario per questioni che riguardano specifici territori. E al Mef il compito del monitoraggio finanziario e del collegamento con Bruxelles. Sarebbe questo lo schema della governance per il Recovery Plan illustrato nel corso della riunione dei capi delegazioni con il premier, e che sarà tradotta in un decreto legge nei prossimi giorni.
La riunione,a quanto si apprende, è terminata. All'incontro hanno partecipato i ministri Franco, Colao, Cingolani ( in videocollegamento), Orlando, Garavaglia, Gelmini, Bonetti , Speranza, Patuanelli e il sottosegretario Garofoli.
Solo la governance del Recovery è stata al centro del vertice tra il premier Draghi e i ministri rappresentanti della maggioranza. A quanto si apprende, nel corso dell'incontro sarebbe stata ribadita la volontà di portare il tema in cdm questa settimana, approvando il decreto che conterrà anche le misure per il reclutamento del personale necessario all'attuazione del Pnrr. Nessun riferimento invece oggi agli appalti del decreto semplificazioni e al tema dei licenziamenti.
Secondo quanto riferiscono fonti qualificate di governo al termine della riunione, si è registrato un "sostanziale accordo" di tutti i partecipanti alla cabina di regia sulla governance del Recovery.
Il decreto legge, che arriverà in Cdm entro la fine della settimana, delinea un sistema di governance articolato su tre distinti livelli: un livello politico, con cabina di regia a Palazzo Chigi e direzione generale al Mef; un livello di dialogo sociale, attraverso un tavolo permanente con parti sociali ed enti territoriali; un livello tecnico, con una segreteria tecnica presso la presidenza del Consiglio.
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