Sorrisi, abbracci ripetuti, Macron che con ampi gesti del braccio mostra fiero a Draghi lo spettacolo straordinario del mare dalla "Corniche" di Marsiglia, sulla stradina che porta all'ingresso del ristorante pluristellato "Le Petit Nice": un'atmosfera distesa quella per l'incontro a cena fra i due leader, in contrasto con i temi brucianti da affrontare a tavola, Afghanistan innanzitutto. "Di cosa parleremo? Parleremo del futuro" risponde sorridente un Macron che - dopo l'impegnativa visita in Iraq - affronta tre giorni difficili a Marsiglia, la seconda città del paese in preda a una crisi profonda per la sicurezza, il traffico di stupefacenti, i regolamenti di conti, la crisi della scuola, l'emarginazione. Su questo difficile terreno - vicino a tradizionali "feudi" dell'avversaria dell'estrema destra Marine Le Pen - il presidente ha deciso di giocarsi l'avvio di campagna elettorale per le presidenziali di aprile.
"Siamo qui per parlare di Afghanistan - ha detto Macron ai pochi giornalisti ammessi dalla sicurezza dell'Eliseo davanti all'ingresso del ristorante, in una Marsiglia blindata - poi dobbiamo parlare del prossimo Consiglio Ue e preparare la presidenza francese. Affronteremo questioni bilaterali, migratorie, si parlerà di futuro".
L'incontro giunge in un momento in cui fra i due paesi, sul piano bilaterale, l'intesa è stata pienamente ritrovata, dopo il gelo di un paio d'anni fa. L'ultima tappa di questo rapporto ricostruito è stato l'arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Fra i due, non soltanto piena intesa sul piano politico e diplomatico, ma anche un'evidente stima reciproca personale ha cementato un rapporto che appare ora centrale anche per l'Europa. Sul tema che ha spinto Macron ad invitare Draghi, la crisi afghana con l'uscita degli Stati Uniti dal paese, Parigi à chiaramente a favore della proposta italiana di coinvolgere il G20 in un coordinamento internazionale sul tema. E la proposta promette di diventare centrale dopo che quella di una "safe zone" a Kabul - portata avanti dalla Francia con la Gran Bretagna - si è al momento arenata. Una posizione poi che i due hanno affrontato a Marsiglia è stata quella della posizione che l'Europa deve assumere di fronte all'ondata dei rifugiati afghani, con Draghi che ancora nel pomeriggio ha ribadito la critica a una politica europea dell'immigrazione "diventata una spina nell'esistenza della Ue".
Draghi e Macron hanno affrontato anche un tema diventato ormai abituale nei faccia a faccia fra i leader di Roma e Parigi, quello della Libia. Dove Roma e Parigi sono ora sostanzialmente allineate e condividono ormai gli obiettivi prioritari per la stabilizzazione del paese. E proprio la crisi libica fa nuovamente emergere l'esigenza - esplosa con la crisi afghana - di un avanzamento dell'Unione europea verso una politica comune di migrazione e di asilo.
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