"Questo tempo non è un tempo facile, per voi e per tutti. Anche il mondo dell'impresa sta soffrendo molto. La pandemia ha messo a dura prova tante attività produttive, tutto il sistema economico è stato ferito. E ora si è aggiunta la guerra in Ucraina con la crisi energetica che ne sta derivando". Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza nell'Aula Paolo VI i partecipanti all'Assemblea pubblica di Confindustria, guidati dal presidente Carlo Bonomi. "In queste crisi soffre anche il buon imprenditore - ha sottolineato il Pontefice -, che ha la responsabilità della sua azienda, dei posti di lavoro, che sente su di sé le incertezze e i rischi". Secondo Francesco, "nel mercato ci sono imprenditori 'mercenari' e imprenditori simili al buon pastore (cfr Gv 10,11-18), che soffrono le stesse sofferenze dei loro lavoratori, che non fuggono davanti ai molti lupi che girano attorno". "La gente sa riconoscere i buoni imprenditori - ha aggiunto -. Lo abbiamo visto anche recentemente, alla morte di Alberto Balocco: tutta la comunità aziendale e civile era addolorata e ha manifestato stima e riconoscenza".
"Creare lavoro poi genera una certa uguaglianza nelle vostre imprese e nella società. È vero che nelle imprese esiste la gerarchia, è vero che esistono funzioni e salari diversi, ma i salari non devono essere troppo diversi. Oggi la quota di valore che va al lavoro è troppo piccola, soprattutto se la confrontiamo con quella che va alle rendite finanziarie e agli stipendi dei top manager. Se la forbice tra gli stipendi più alti e quelli più bassi diventa troppo larga, si ammala la comunità aziendale, e presto si ammala la società". Così il Papa all'Assemblea di Confindustria.
"Su questo aspetto della natalità - ha detto papa Francesco parlando 'a braccio' -, alle volte una donna che è impiegata qui o lavora là ha paura a rimanere incinta. Perché c'è una realtà, non dico fra voi, ma c'è una realtà: appena incomincia a vedere la pancia la cacciano via. 'No, no, tu non puoi rimanere incinta'. Per favore, questo è un problema delle donne lavoratrici. Studiatelo, vedete come fare che una donna incinta possa andare avanti, sia col figlio che aspetta e sia col lavoro".
Siamo in "un Paese smarrito, diviso, ingiusto con troppi dei suoi figli e con lo sguardo schiacciato sui bisogni del presente", c'è bisogno di "parole alte, di valori e di una visione che sappia guardare, insieme, lontano ed in profondità"". Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si è rivolto così al Santo Padre all'ingresso di Papa Francesco nell'Aula Nervi. Nel suo primo intervento il leader degli industriali si era invece rivolto solo alla platea di imprenditori e delle loro famiglie, prima dell'ingresso del Pontefice nell'Aula delle udienze.
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