Il presidente della conferenza
annuale dell'Onu sul clima, la Cop27, il ministro degli Esteri
egiziano Sameh Shoukry, ha annunciato stamani l'Agenda di Sharm
el-Sheikh per l'adattamento al cambiamento climatico, per
migliorare, entro il 2030, la resilienza di 4 miliardi di
persone che vivono nelle comunità più vulnerabili alla crisi
climatica.
L'Agenda per l'adattamento è il primo piano globale per
raccogliere attori statali e non statali intorno a un pacchetto
condiviso di 30 risultati di adattamento al 2030, su cibo e
agricoltura, acqua e natura, oceani e coste, insediamenti umani
e sistemi di infrastrutture, pianificazione e finanza.
Stamani a Sharm è stato anche diffuso l'Annuario dell'azione
globale sul clima 2022. L'Annuario riferisce ogni anno sui
progressi fatti dai soggetti non statali verso i loro obiettivi
climatici. A presentarlo sono stati i due Campioni di alto
livello dell'Onu per le Cop26 e 27, Nigel Topping e Mahmoud
Mohieldin.
L'Annuario mostra che, nonostante gli ostacoli che
persistono, il mondo degli affari, gli investitori, le città,
gli stati e le regioni stanno costruendo la resilienza e
realizzando rapidi cambiamenti nell'economai reale.
L'azione dei soggetti non statali continua ad aumentare: 34
partner da 139 paesi hanno intrapreso azioni per costruire la
resilienza di 2,9 miliardi di persone, mentre altri 26 partner
hanno mobilitato più di 11.000 attori non statali da 116 paesi
perché adottassero misure per dimezzare le emissioni globali al
2030 e arrivare a zero emissioni nette a metà secolo.
L'azione climatica sta diventando più uniforme fra le aree
del globo: l'Annuario registra un aumento del 78% di attori
dell'Asia-Pacifico e del 67% dell'Africa.
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