"L'Italia è oggi più credibile, più stabile, più ascoltata", grazie al suo governo. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Tg1, dopo un anno dalle elezioni. "Speravo meglio sull'immigrazione. Abbiamo lavorato tantissimo, i risultati non sono quelli che speravamo di vedere. E' un problema molto complesso, ma sono certa che ne verremo a capo. Ma questo tema merita una seconda fase", ha aggiunto.
"Sul superbonus parlano i numeri. Centoquaranta miliardi di euro di buco tolti alla sanità, all'istruzione, alle pensioni, per ristrutturare le seconde case e anche i castelli. Sul reddito di cittadinanza abbiamo fatto la cosa giusta e quella che avevamo promesso: distinguere chi può lavorare da chi non può farlo. Chi non può lavorare mantiene il sussidio, chi può lavorare è giusto che abbia lavoro e formazione", ha affermato la premier.
"Vedo l'orizzonte dei 5 anni di governo - aggiunge Meloni - e quell'orizzonte mi serve anche per realizzare le grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno. Vorrei che questo fosse l'anno delle riforme: vedere i primi mattoni della riforma fiscale, avviare la riforma costituzionale, fare la parte più consistente della riforma sulla giustizia. E poi la grande riforma del merito, particolarmente nella scuola e intervenire sull'emergenza abitativa. C'è un grande lavoro da fare ma rispetteremo gli impegni presi".
Sul tema del salario minimo, afferma la premier, "mi stupisce che l'opposizione scopra oggi la sua utilità, perché in dieci anni al governo non lo hanno realizzato. Io temo possa peggiorare la condizione di più lavoratori di quelli ai quali la migliora, ma aspettiamo la proposta del Cnel".
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