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Il Papa: 'Che tanti non abbiano cibo è una vergogna per l'umanità

Il Papa: 'Che tanti non abbiano cibo è una vergogna per l'umanità

Il tweet in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione

CITTÀ DEL VATICANO, 16 ottobre 2023, 18:56

Redazione ANSA

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Papa - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Papa - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il fatto che così tante persone non possano accedere a cibo, acqua e altre risorse di base è un affronto alla loro dignità, donata da Dio, un insulto che dovrebbe far vergognare l'intera umanità e mobilitare la comunità internazionale. #WorldFoodDay". Lo afferma papa Francesco in un tweet, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione.

Bergoglio ha inviato un messaggio al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, invitando a unire le forze e trovare idee perché l'acqua diventi patrimonio di tutti e sia meglio distribuita e gestita in modo sostenibile e razionale. La richiesta del Papa è indirizzata alle organizzazioni internazionali, ai governi, alla società civile, alle imprese, alle istituzioni accademiche e di ricerca.

Il Pontefice evidenzia "il valore insostituibile" dell'acqua come risorsa per tutti gli esseri viventi della Terra che richiede una gestione sapiente, attenta e sostenibile da pianificare con urgenza, perché "tutti possano goderne per soddisfare i loro bisogni sostanziali e si possa sostenere e promuovere anche un adeguato sviluppo umano, senza che nessuno venga escluso". Sono tanti i "nostri fratelli" che oggi vivono nella miseria, fa notare il Papa, e il "grido di angoscia e disperazione dei poveri" deve "interpellare le nostre coscienze".

 

 

"La condizione di fame e di malnutrizione che ferisce gravemente tanti esseri umani è il risultato di un iniquo accumulo di ingiustizie e disuguaglianze - afferma Francesco -, che lascia molti nei bassifondi della vita e permette ad alcuni di stabilirsi in uno stato di ostentazione e di opulenza". Tutto ciò riguarda sia il cibo che "tutte le risorse di base, la cui inaccessibilità per molte persone rappresenta un affronto alla dignità intrinseca donata da Dio" e per questo la comunità internazionale si dovrebbe mobilitare. Riguardo all'acqua, che "è vita perché garantisce la sopravvivenza", il Papa, rimarca che "attualmente questa risorsa è minacciata da gravi sfide in termini di quantità e qualità" e che "in molti luoghi del pianeta i nostri fratelli soffrono di malattie o muoiono proprio a causa dell'assenza o della scarsità di acqua potabile". Francesco sottolinea inoltre che "le siccità causate dai cambiamenti climatici" stanno provocando enormi danni agli ecosistemi e alle popolazioni" e denuncia "la gestione arbitraria delle risorse idriche, la loro distorsione e il loro inquinamento", che danneggiano soprattutto gli indigenti.

 

"Con urgenza, bisogna riconoscere che 'l'accesso all'acqua sicura e potabile è un diritto umano elementare, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e quindi è una condizione per l'esercizio degli altri'", sostiene il Papa citando la sua Laudato si' e sollecitando a "investire di più nelle infrastrutture, nelle reti fognarie, nei sistemi igienico-sanitari e di trattamento delle acque reflue, in particolare nelle zone rurali più remote e depresse". Per Francesco è pure importante "sviluppare modelli educativi e culturali che sensibilizzino la società affinché questo bene primario sia rispettato e preservato", perché "l'acqua non dovrebbe mai essere concettualizzata come una mera merce, come un prodotto di scambio o una materia di speculazione".

"L'acqua è cibo perché è essenziale per raggiungere la sicurezza alimentare" osserva poi il Papa, specificando che è anche "una componente indispensabile per l'agricoltura". Dunque "è necessario promuovere programmi efficaci che evitino perdite nelle tubazioni di irrigazione agricola; utilizzare pesticidi e fertilizzanti organici e inorganici che non contaminano l'acqua; favorire inoltre misure che salvaguardino la disponibilità delle risorse idriche per evitare che gravi carenze diventino causa di conflitti tra comunità, popoli e nazioni".
   

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