L'intelligenza artificiale non perda di vista l'umanità e gli algoritmi siano 'istruiti' in modo da evitare forme di odio razzista, antisemita e ogni altra forma discriminatoria on line nel linguaggio e nelle azioni.
A proporlo è la senatrice a vita Liliana Segre come integrazione dell'articolo 3 del disegno di legge sull'intelligenza artificiale, che è ora all'esame delle commissioni Ambiente e Affari sociali del Senato. La senatrice ha illustrato la sua proposta alla commissione da lei presieduta (contro i fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo, che si è riunita oggi) sperando che sia condivisa e che tutti aggiungano la loro firma alla proposta di integrazione.
"Tutti i componenti hanno detto: 'Leggiamo e ci pensiamo". Una cosa di buon senso", ha commentato Segre a fine riunione. Nel suo discorso alla commissione ha spiegato che ritiene "indispensabile, alla luce della radicalizzazione della violenza on line negli ultimi anni, sottolineare in maniera esplicita e perentoria il bisogno impellente di contrastare ogni fenomeno di odio razzista, antisemita e di ogni altra forma discriminatoria, promuovendo l'addestramento degli strumenti di intelligenza artificiale in funzione del contrasto" all'odio e alla violenza. Puntando quindi a "una corretta declinazione del rapporto uomo-tecnologie".
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