In Ucraina "bisogna lavorare per un cessate il fuoco tutelando l'integrità del Paese". Lo ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani al termine del vertice del Ppe pre-Consiglio europeo, giudicando al momento "un periodo ipotetico" la possibilità di inviare truppe di peacekeeping. "E' prematuro", ha aggiunto.
Nella notte si è svolto un vertice nella residenza del segretario della Nato, Mark Rutte, tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e una rappresentanza dei membri europei dell'Alleanza, tra i quali l'Italia. Nel corso dell'incontro, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, anche come presidenza G7, ha ribadito il sostegno all'Ucraina e alla sua legittima difesa, con l'obiettivo di una pace giusta e duratura sulla base del diritto internazionale e dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
La presidente del Consiglio, dopo il vertice, ha fatto rientro nell'albergo dove alloggia nel centro di Bruxelles. L'incontro nella residenza di Rutte è stato preceduto dal bilaterale tra Zelensky e Macron - che subito dopo è decollato per l'isola di Mayotte - e poi tra il presidente ucraino e il segretario generale dell'Alleanza Atlantica. Gli altri leader europei sono sopraggiunti subito dopo la cena del vertice Ue-Balcani, poco dopo le 21.
All'incontro hanno partecipato il ministro degli Esteri del Regno Unito David Lammy, il presidente della Polonia Andrzej Duda, il cancellerie tedesco Olaf Scholz, la premier danese Mette Frederiksen - in rappresentanza dei paesi scandinavi e baltici - il primo ministro olandese Dick Schoof. Presenti anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che in mattinata accoglierà Zelensky al summit dei 27.
"Ieri sera ho incontrato i leader europei e Volodymyr Zelensky nella mia residenza ufficiale. Abbiamo discusso di come rafforzare urgentemente il supporto militare ed economico per l'Ucraina", scrive in un tweet Rutte.
Secondo l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas, le capitali occidentali dovrebbero smettere di proporre colloqui di pace al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e assicurarsi invece che le loro promesse di garanzie di sicurezza a Kiev non siano "vuote".
In un'intervista al Financial Times in vista del summit Ue che si aprirà questa mattina a Bruxelles, Kallas afferma che "non ha senso spingere Zelensky a parlare quando Putin non vuole parlare. Non possiamo parlare di forze di pace quando non c'è pace. E perché non c'è pace? Perché la Russia non vuole la pace".
Da Londra a Kiev aiuti militari per 225 mln di sterline
Il Regno Unito fornirà all'Ucraina equipaggiamenti militari per un valore di 225 milioni di sterline (273 milioni di euro), tra cui droni, sistemi di difesa aerea e munizioni: lo ha annunciato il ministero della Difesa britannico in un comunicato stampa. L'annuncio arriva il giorno dopo la visita del Segretario alla Difesa britannico John Healey a Kiev, dove ha incontrato il suo omologo Rustem Umerov e si è impegnato a "intensificare" il sostegno del Regno Unito all'Ucraina nel 2025.
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