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ANSAcom - In collaborazione con Anief
Oggi inizia l'iter del Decreto Lavoro del governo Meloni, approvato il primo maggio Anief, un percorso che l'associazione degli insegnanti e dei formatori segue da vicino perché il precariato - a loro avviso - è ormai estensivamente usato nella scuola pubblica.
"Si parla di contratti a termine e purtroppo nella scuola italiana abbiamo superato nel 2022 il record di precari - spiega all'ANSA Marcello Pacifico, presidente di Anief -. Sono stati chiamati più di 200 mila supplenti e nel corpo insegnante sono più di 400 mila i precari con più di 36 mesi", ben oltre i 24 mesi che nel privato porterebbero ad una stabilizzazione del dipendente. "Abbiamo presentato delle proposte all'attenzione del Parlamento che mirano ad assorbire il precariato e a far reclutare anche quegli insegnanti non specializzati che potranno conseguire un'abilitazione con un percorso universitario". Secondo l'associazione sindacale il precariato è un metodo per risparmiare sui contratti.
"Chi è precario non ha gli stessi diritti di chi è di il ruolo né come ferie né come permessi né come aumenti stipendiali e quindi neanche come salario accessorio, in alcuni tipologie di supplenze - argomenta Pacifico -, e la Commissione Europea ha dato due mesi di tempo all'Italia per poter adeguarsi alle norme comunitarie". E' vero che ci sono più di 90.000 ammissioni al ruolo ma sono le stesse che vengono autorizzate ogni anno dagli ultimi cinque anni. "Il problema è che ogni anno soltanto la metà si realizza - dice Pacifico - perché non si assumono i precari da quelle graduatorie da cui sono chiamati come supplenti il che significa che non si assume più da quel doppio canale di reclutamento che ha consentito all'Italia negli anni passati di utilizzare i precari in maniera massiccia rispetto agli altri paesi europei".
ANSAcom - In collaborazione con Anief
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