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Concordia, prime condanne. Patteggiano in cinque

Gip conferma patteggiamenti per i co-imputati, due anni e 10 mesi la pena più alta

Redazione ANSA GROSSETO

dell'inviato Michele Giuntini

GROSSETO, 20 LUGLIO - Tutto come previsto: arrivano le prime condanne del tribunale di Grosseto per i 32 morti del naufragio della nave Costa Concordia e con queste anche i primi 'mal di pancia' delle parti. Soddisfatta la procura, convinto il gup, ci sono ora forti critiche convergenti ai patteggiamenti di cinque co-indagati di Schettino, mosse sia dalla sua difesa, sia dalle parti civili insorte per l'entità delle condanne definite "esigue" e "vergognose": la più alta a 2 anni e 10 mesi. "Pene da abuso edilizio non da omicidio - ha detto dopo la sentenza l'avvocato di parte civile Massimiliano Gabrielli del pool Giustizia per la Concordia che tutela un centinaio di persone -. E' come aver discusso di una veranda chiusa. E poi si dà 1 anno e 11 mesi all'ufficiale di plancia e 7 anni a Emilio Fede".

Il giudice dell'udienza preliminare Pietro Molino stamani ha confermato i patteggiamenti, pene comprese, proposti con l'okay della procura da Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Gli ufficiali Ambrosio, vice di Schettino in plancia, e Coronica, più il timoniere indonesiano Rusli Bin, anche di naufragio colposo. Ferrarini era il capo dell'unità di crisi della flotta di Costa Crociere la sera del 13 gennaio 2012 quando la Concordia andò contro gli scogli del Giglio con 4229 persone a bordo: ha la pena più alta, appunto 34 mesi. Giampedroni, direttore dell'hotel di bordo, due anni e 6 mesi. Gli altri tre imputati sono sotto i due anni: Ambrosio un anno e 11 mesi, Coronica un anno e mezzo, Rusli Bin un anno e 8 mesi. Per questi tre c'è la sospensione condizionale della pena e non andranno in carcere. Giampedroni e Ferrarini probabilmente anche: benchè con condanne sopra i due anni, l'esiguità del tempo residuo dovrebbe far accogliere una richiesta per misure alternative alla detenzione.

Dunque, Schettino rimane l'unico imputato del processo sulla Concordia giacchè il gup ha azzerato ogni possibile colpo di scena applicando tutte le pene accordate tra difese e procura. "Con queste prime condanne non ci sono più dubbi sulle gravi responsabilità di Schettino - ha detto il procuratore capo Francesco Verusio -. Si partiva da pene molto più alte, poi graduate in base al diverso contributo causale di questi co-indagati. Schettino era responsabile della nave e di quello che successe, gli altri hanno responsabilità minimali". E' lo stesso pensiero del gup Molino: le condanne sono riferite a ruolo e responsabilità degli imputati, molto minori rispetto a quello di Schettino, anche perchè nelle navi da crociera l'organizzazione impone una catena di comando gerarchica.

Inoltre il gup sostiene che "le singole possibilità di intervento" dei 5 imputati che patteggiano "nell'ambito delle rispettive posizioni di responsabilità e garanzia cedono il passo a fronte di scelte decisionali di segno differente ed opposto adottate dal titolare del comando", cioè Schettino. Inoltre, sempre per il gup, "la scelta di navigare in estrema vicinanza alla linea di costa" del Giglio "é individuata nelle indagini come conseguenza di una decisione assunta da altro soggetto (oggetto di separato processo) che aveva in quel dato momento la titolarità formale ed effettiva del comando". Cioè ancora Schettino. La cui difesa, con l'avvocato Domenico Pepe, definisce "inopportune le dichiarazioni su Schettino del procuratore Verusio" visto che "c'è ancora un dibattimento in corso, il processo è ancora da fare". Per i primi responsi della giustizia al naufragio della Concordia c'era una sola tv straniera, oggi, a Grosseto: quella della Cina

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