Nigel Farage va all'assalto di Westminster con un'agenda più che mai euroscettica e anti-immigrazione. Lanciando oggi il suo programma elettorale in vista delle politiche che si terranno il 7 maggio, il leader Ukip ha affermato che solo se la Gran Bretagna esce dall'Unione europea "possiamo riavere il nostro Paese" e controllare i suoi confini. "Vogliamo un accordo commerciale con l'Europa, vogliamo essere buoni vicini dei nostri amici europei, ma vogliamo disperatamente un referendum per poter liberare questo Paese dall'unione politica".
Farage ha ribadito la necessità di un taglio drastico all'immigrazione, dell'introduzione di un sistema a punti per gli ingressi degli stranieri che come in Australia premi quelli specializzati, oltre a un bando di cinque anni per gli immigrati non specializzati. "Non permetteremo ai criminali stranieri di entrare in questo Paese", ha affermato ancora il leader euroscettico. E' previsto anche l'obbligo di un'assicurazione medica per i lavoratori immigrati. Nel manifesto si torna a parlare del tanto controverso 'tetto' agli ingressi di stranieri che ha fatto imbarazzare Farage di fronte alle dichiarazioni dei suoi collaboratori che non corrispondevano alle sue. Ebbene, viene indicato il limite di 50mila visti l'anno per chi è impiegato in lavori altamente specializzati. Di sicuro farà piacere a Farage la notizia pubblicata oggi in prima pagina dal Times secondo cui il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha escluso di avviare in tempi rapidi negoziati sui trattati europei come invece invoca il premier David Cameron. Secondo il giornale, non ci sono piani formali per una revisione sino alla fine del 2019, quando si concluderà il mandato dell'attuale presidente della Commissione.
Quanto affermato dal Times potrebbe essere un forte ostacolo per Cameron, che anche ieri ha ribadito la promessa, in caso di vittoria alle elezioni, di un referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell'Ue da tenersi entro il 2017 dopo il negoziato per il rimpatrio dei poteri da Bruxelles a Londra. Intanto il leader dei libdem, Nick Clegg, ha definito il suo ruolo di "garanzia" contro i partiti su posizioni più radicali presentando oggi il manifesto elettorale. Si dice pronto a una nuova alleanza con i conservatori, per evitare che si alleino con l'Ukip di Nigel Farage, ma anche a saltare il fosso e a coalizzarsi con i laburisti, pur di allontanare il 'rischio' di un loro accordo con i nazionalisti scozzesi dell'Snp. "Daremo un cuore a un governo conservatore e un cervello a uno laburista", ha affermato senza imbarazzi il leader liberaldemocratico.
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