Bob Dylan il 24 maggio compie 77 anni e c'è da scommetterci che il più indifferente alla ricorrenza sarà proprio lui, Robert Allen Zimmerman, forse il più enigmatico tra i geni della musica popolare.
Nessuno come lui si è accanito contro il suo mito, divertendosi a spiazzare pubblico e critica con scelte sorprendenti che vanno dalla svolta elettrica degli anni '60 alla conversione al credo dei Cristiani rinati fino al recente approdo agli spot pubblicitari, Victoria Secret compreso (ma per gli investitori rappresenta un testimonial formidabile).
Blowing In The Wind scritta nel 1962
Per non parlare del rapporto che ha con il suo repertorio, che rende spesso indecifrabile al pubblico dei suoi concerti.
Bob Dylan è un gigante della cultura degli ultimi 50 anni: come ha detto Bruce Springsteen nel discorso con cui nel gennaio 1988 ha introdotto la sua inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame: ''Bob ha liberato le nostre menti nello stesso modo in cui Elvis ha liberato il nostro corpo. Ci ha dimostrato che il fatto che questa musica abbia una natura essenzialmente fisica non significa che sia contro l'intelletto''.
Da questo punto di vista il suo contributo è addirittura difficile da definire: con i dischi incisi negli anni '60 all'inizio della sua carriera, ha aperto alla musica popolare le porte della grande letteratura, creando un modello (il cantautore) e un mito contro cui ha lottato tutta la vita.
Ma da The Frewheelin Bob Dylan, Blonde on Blonde, The Times They Are a Changin e Highway 61 Revisited sono passati oltre 50 anni e Dylan, che ha sempre ostinatamente rifiutato il ruolo del profeta, li ha trascorsi tra alti e bassi, svolte improvvise e iniziative sorprendenti, ostentando un'olimpica indifferenza a quello che succede attorno alla sua musica.
Dalla metà degli anni '80 si e' imbarcato nell'ormai celebre Never Ending Tour (il tour senza fine), suonando, sempre con la stessa band, più di 100 date all'anno: i concerti ormai sono sempre più sgangherati, prevedibili nel rifiuto della ritualita' del live show e nella storpiatura dei pezzi. Non c'è evento che possa cambiarne la natura: possa essere un'esibizione di fronte a papa Wojtyla e a 300 mila persone o i suoi concerti in Cina o a Saigon. Inutilmente i media hanno sperato di sentire da lui parole contro la censura praticata dal governo di Pechino o qualche allusione alla guerra del Vietnam.
Knockin' on Heaven's Door del 1973
Ma cosi' come ha fatto tante volte, Dylan è riuscito a sorprendere tutti: dopo piu' di 30 anni, i suoi album piu' recenti, Modern Times e Together Through Life sono tornati in classifica e a mettere d'accordo la critica, cosa che non succedeva dalla fine degli anni '80 con il bellissimo Oh Mercy.
Insignito del Nobel nel 2016, in pieno stile Dylan, l'artista in un primo tempo non va a ritirare il premio (a sostituirlo Patti Smith) e chiama solo due settimane dopo l'annuncio l'Accademia per ringraziarlo. Lo ritirerà mesi dopo 'approfittando' del passaggio a Stoccolma per il tour.
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