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Vola la petizione anti-Brexit. La Scozia vuole l'avvio immediato di trattative con l'Ue

Vola la petizione anti-Brexit. La Scozia vuole l'avvio immediato di trattative con l'Ue

Merkel: 'Londra faccia il primo passo'

26 giugno 2016, 08:57

Redazione ANSA

ANSACheck

Anti-Brexit © ANSA/AP

Anti-Brexit © ANSA/AP
Anti-Brexit © ANSA/AP

Le firme sulla petizione per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit hanno raggiunto quota 2 milioni e continuano ad aumentare di ora in ora. Lo si legge sul sito del governo britannico dove sono pubblicate tutte le petizioni.

Sul sito petition.parliament.uk le firme aumentano di minuto in minuto. Per dare la propria adesione alla proposta basta cliccare su 'sign the petition' e compilare tutti i campi. Naturalmente possono firmare solo i cittadini britannici e i residenti nel Regno Unito. Secondo la mappa pubblicata sul sito, la più alta concentrazione si trova nelle principali città della Gran Bretagna, Londra in testa.

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Contemporaneamente la strana coppia Nicola Sturgeon-Sadiq Khanguida la carica sul fronte istituzionale e manda a Bruxelles il messaggio che Londra e Edimburgo non si considerano 'out'. Forte dell'oltre 60% dei voti scozzesi pro-Ue, la first minister scozzese non ha voluto perdere neanche un minuto e ha subito convocato una riunione straordinaria del suo governo. Fuori dalla residenza ufficiale parlando con i tanti giornalisti presenti non si è limitata a ribadire che "l'opzione di un secondo referendum sull'indipendenza è già sul tavolo", come aveva annunciato subito dopo i risultati sulla Brexit. La volitiva leader della Scozia si è spinta oltre precisando che la lunga procedura per poter convocare un nuovo referendum è stata avviata. Qualche giornale ha parlato di settembre come possibile data per un'altra consultazione sull'indipendenza, ma nessuna fonte interna al governo ha confermato. Sul fronte europeo Sturgeon si è dimostrata, se possibile, ancora più determinata.

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Brexit D-Day IL LIVEBLOG

Online #Regrexit per sostenere nuovo referendum - Un filone si fa strada online, nel Day After del referendum sulla Brexit: corre attraverso Twitter e si chiama #Regrexit, da 'regret', ovvero 'rammarico, rimorso, pentimento, rimpianto'. Si tratta di un hashtag lanciato questa mattina, quasi contemporaneamente a una petizione lanciata da un gruppo di parlamentari britannici per indire un nuovo referendum, che sul sito ufficiale petition.parliament.uk nel tardo pomeriggio aveva ottenuto due milioni di firme. E allora c'è ad esempio chi twitta "#Brexit #Regrexit? credo che abbiate ancora una possibilità e continua a crescere..." e di seguito aggiunge le indicazioni per chiedere il secondo referendum. L'hashtag viene segnalato anche dalla Cnn, con diversi tweet di persone che sembrano pentite di aver votato a favore dell'uscita. Come una certa Khembe che scrive: "ho votato leave credendo alle menzogne e ora me ne rammarico più di ogni altra cosa, mi sento davvero rapinata del mio voto". Ma molti messaggi, o meglio tweet lanciati con l'hashtag #Regrexit sono però perlopiù di persone che erano a favore del 'Remain', e quindi esprimono soprattutto frustrazione, piuttosto che pentimento. Come un certo Rafael Love secondo cui "#Regrexit è un fatto, e milioni di britannici ora cercano la pillola-del-giorno-dopo". O come Pauline Mayers, secondo cui "Mentre i sostenitori del Brexit cominciano a realizzare le implicazioni del loro voto, dichiaro oggi, il 25 giugno il giorno del #Regrexit".

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Shopping con sterlina debole, da saldi Harrods a viaggi - Qualche vantaggio dalla Brexit arriva almeno sul fronte dei risparmi per i consumatori europei. La sterlina debole, infatti, consentirà ai cittadini dell'Ue qualche vantaggio nel cambio con il pound. E sebbene i risparmi maggiori li avranno i cittadini americani, con il dollaro rafforzatosi del 10% nei confronti della divisa britannica, il risparmio c'è nel cambio euro-sterlina, passato dallo 0,76 della vigilia a 0,81, il 6,5% in più a favore dell'euro. Inoltre, con i saldi appena partiti e le previsioni di un ulteriore indebolimento della valuta britannica, sono destinate a crescere le possibilità di risparmiare qualche euro dallo shopping ai viaggi. Una vacanza a Londra, ad esempio, resterà una scelta cara, considerato il più elevato costo della vita della capitale britannica, ma una camera in un hotel a tre stelle da 140 sterline che due giorni fa avremmo pagato 185 euro, oggi ci costa 173 euro. Si potrà risparmiare anche sui pasti e sugli acquisti. E proprio sul fronte dello shopping qualche occasione in più la danno i saldi estivi, scattati proprio questo week end. Un'occasione ghiotta per i turisti dell'Ue, che potranno approfittare dell'effetto congiunto di sconto e sterlina debole per pagare un po' meno alcuni prodotti-icona della moda e dello stile inglesi, dal trench Burberry alla pipa Dunhill.

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