inema: In Rush Hunt e Lauda come rockstar dei '70 Ron Howard racconta suo film su Formula 1 nelle sale dal 19/9 (di Francesca Pierleoni) Per raccontare la rivalita' fra Niki Lauda e James Hunt nel campionato di Formula 1 del '76 ''ho usato come riferimento molti documentari sul rock anni '70, perche' per glamour, sensualita' e fascino erano mondi che avevano molti elementi in comune''. Lo spiega Ron Howard, assieme ai i suoi attori Chris Hemsworth, Daniel Bruhl, Alexandra Maria Lara e Pierfrancesco Favino, per parlare di Rush.
Il film ricostruisce con un ritmo adrenalinico, fra corse, ritratti intensi dei personaggi, la sfida nel 1976 fra l'inglese Hunt (Hemsworth), istintivo e amante di tutti i piaceri della vita, a bordo della McLaren, e l'austriaco Lauda (Bruhl), razionale e immerso nella passione per i motori, sulla Ferrari. Fra i personaggi della storia, anche Clay Regazzoni (Favino), compagno di scuderia dell'austriaco, la modella Suzy Miller (Olivia Wilde), moglie dell'inglese e Marlene Knaus (Alexandra Maria Lara), moglie di Lauda. ''Non volevo fare un film sullo sport - aggiunge Howard - ma riportare l'atmosfera culturale, la vitalita', la frenesia, l'energia di quel mondo che era in se stesso eccitante''.
Howard per Rush e' tornato a lavorare con lo sceneggiatore Peter Morgan, che per lui aveva gia' scritto Frost/Nixon: ''Morgan conosceva Lauda e l'ha intervistato. Lui non ha avuto nessun tipo di controllo creativo ma si e' messo a nostra disposizione, si e' fidato di noi. Poi abbiamo intervistato circa 30 persone che conoscevano Hunt e da loro abbiamo imparato moltissimo. In piu' avevamo con noi esperti di formula 1 sin dalla preproduzione'' spiega il cineasta. Di Lauda e Hunt ''ho amato l'individualita', il loro confronto, diventato come un supplizio - dice -. E' stata un'esperienza creativa molto intensa per me''. Anche se ''ad Hollywood degli amici erano preoccupati, perche' nella storia non c'era un buono e un cattivo.... ma Hollywood e' cosi'''. Per rendere la ricostruzione il piu' reale possibile ''abbiamo usato ogni moderno strumento a disposizione. Ci sono immagini d'archivio, e molte riprese delle camera-car. La computer grafica l'abbiamo usata solo dove, girando diversamente, si sarebbe potuto causare il ferimento o anche la morte di qualcuno''.
Hewsworth, anche protagonista del nuovo progetto di Ron Howard, In the heart of the sea, si e' preparato per Hunt (morto nel 1993 di infarto a 45 anni, ndr), rivedendo anche sue interviste e gare. ''Volevo rendergli giustizia - dice l'attore australiano -. Ho amato la natura bambinesca di James, la sua onesta', non si preoccupava di quello che dicessero su di lui. E ho amato la contraddizione fra il suo ritratto eccessivo sui tabloid, e il suo bisogno che aveva di essere accettato per le sue capacita'''. Bruhl spiega di aver 'riflettuto prima di interpretare Lauda, che in Germania e' una leggenda. Sono stato molto fortunato perche' ho potuto stabilire un rapporto con Niki. Sul set quando avevamo qualche dubbio lo chiamavamo e ci aiutava. Una volta mi ha anche suggerito le parolacce piu' giuste da usare in una determinata scena''. Favino, gia' diretto da Howard in Angeli e demoni interpretando Regazzoni (morto nel 2006, ndr) ha ripensato ''a quel ronzio domenicale da bambino, i baffi che sfrecciavano. Aveva una faccia che faceva un'epoca''. A chi domanda ad Howard se dopo il film, sia diventato un tifoso Ferrari, lui dice sorridendo: ''E' rischioso rispondere in Italia. Non tifo per nessuna scuderia di oggi o del passato. Ho pero' avuto la possibilita' di conoscere Montezemolo, andare a Maranello e girare in pista su una nuova Ferrari con Niki Lauda che andava velocissimo...esperienza che non dimentichero' mai''.
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