Meno contestato del 'vicino' Boris Johnson per la gestione dell'emergenza coronavirus, il premier irlandese Leo Varadkar rischia tuttavia di trovarsi invischiato a sua volta nell'accusa di aver violato - o almeno interpretato a suo comodo - le restrizioni del lockdown. Galeotto è stato per lui un pic-nic in un parco di Dublino, dove Varadkar è stato avvistato giorni fa da testimoni con 4 amici, in un episodio che ha fatto subito scandalo sui media e fra i suoi oppositori: un po' come capitato nel Regno Unito, seppure in un contesto più grave, al braccio destro di Johnson, Dominic Cummings.
La vicenda ha gettato un'ombra pure sulla notizia positiva della prima giornata senza morti censiti da coronavirus, nella Repubblica, da marzo. Il premier si è difeso aggrappandosi ai cavilli: ossia al testo scritto delle linee guida del governo che non cita apertamente i pic-nic fra le attività da evitare.
Il problema è che il suo stesso staff aveva spiegato a chiare lettere in un briefing recente come la possibilità d'incontrare fino a 4 persone nei parchi (entro 5 chilometri da casa) prevista dall'ultimo alleggerimento del lockdown irlandese non significasse un via libera a pic-nic o banchetti all'aperto.
Varadkar, medico di formazione, primo capo di governo gay e figlio di padre immigrato nella storia d'Irlanda, è tuttora alla guida del Paese 'ad interim' nonostante la sconfitta elettorale subita dal suo partito - il Fine Gael, forza europeista di centro destra legata al Ppe - alle elezioni dei mesi scorsi. E ha gestito finora l'emergenza Covid-19 con una certa cautela, nel riconoscimento positivo dei più, in attesa della conclusione della partita in corso in Parlamento per cercare di dar vita a una nuova maggioranza. Sullo sfondo delle laboriose trattative imperniate a far nascere una coalizione in cui il Fine Gael dovrebbe diventare junior partner, assieme ai Verdi, degli storici rivali liberal-conservatori del Fianna Fail, pur di tener fuori dal potere la sinistra nazionalista dello Sinn Fein: vera vincitrice nell'ultimo verdetto delle urne.
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