In un clima di grande confusione si è avviato il primo voto per l'elezione del presidente della Repubblica. ed è fumata nera. Non c'è accordo tra le forze politiche che almeno oggi hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell'incontro tra Salvini e Letta.
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Attivissimo infatti è proprio Matteo Salvini che sta incontrando i leader dei partiti senza soluzione di continuità. C'è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione - quando il quorum scenderà alla maggioranza asoluta - per immaginare un esito positivo.
I protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillion di colloqui che segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro. Dopo i tanti nomi annunciati nei giorni scorsi i partiti scelgono di votare scheda bianca in questa giornata che ha visto il primo grande elettore positivo arrivare in ambulanza nel drive in allestito nel cortile di Montecitorio. Il presidente della Camera ha annunciato che leggerà i nomi usciti dall'"insalatiera" solo per cognome per evitare il trucchetto del riconoscimento del voto. Solo Fratelli d'Italia si è espressa annunciando che voterà l'ex magistrato Carlo Nordio. Salvini questa mattina ha visto il premier Mario Draghi per un colloquio che doveva restare riservato.
"No comment" sui contenuti sia da fonti di palazzo Chigi che della Lega. Sempre Salvini si è consultato con il segretario del Pd Enrico Letta e l'incontro è stato particolarmente importante per l'inizio di un percorso comune tra i due schieramenti che fino ad oggi si sono osservati in cagnesco dalle due sponde del fiume. A segnalare come qualcosa sia cambiato è il Pd. Il Nazareno infatti ha confermato che esiste "un'apertura di dialogo vero con il centrodestra e la volontà di preservare Andrea Riccardi come profilo ideale" di candidato alla presidenza della Repubblica. Ma sembra, ad oggi, essere un candidato di bandiera. Per chiudere il cerchio Salvini ha visto anche Giuseppe Conte, il leader dei Cinque stelle che, è bene ricordare, rappresenta il più robusto gruppo parlamentare in questa elezione. Ancora alle prese con il dopo-Berlusconi Forza Italia sembra in attesa delle determinazioni altrui. Antonio Tajani si è limitato a confermare che per gli azzurri Mario Draghi deve restare a palazzo Chigi. Intanto da Palermo il presidente conferma il suo imminente trasloco nella nuova casa affittata a Roma.
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