Il Papa ha annunciato un Anno Santo straordinario, dedicato alla misericordia. Avrà inizio l'8 dicembre prossimo, a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II, con l'apertura della Porta Santa in San Pietro, e si concluderà il 20 novembre 2016. La bolla di indizione sarà pubblica il 12 aprile, domenica della Divina Misericordia.
Il Papa trasforma i cinquanta anni dalla chiusura del Concilio da commemorazione a spinta in avanti: l'8 dicembre prossimo inaugurerà un Anno Santo straordinario, per realizzare "una nuova tappa" nella "missione" della Chiesa di portare a tutti "il Vangelo della misericordia". Il vangelo della misericordia evoca una profonda conversione della Chiesa. Ed evoca poveri, ultimi, periferie, parole chiave del pontificato ma anche tema conciliare fin qui piuttosto emarginato. "L'annuncio del Giubileo è una buona notizia che il governo italiano accoglie con i migliori auspici", ha detto il premier Matteo Renzi, da Sharm El Sheikh dove è alla bilaterale con il presidente egiziano, aggiungendo che l'Italia, "che quest'anno ospita l'Expo, saprà fare la sua parte anche in questa occasione".
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Il Giubileo del 2000, i riti, le piazze
"Lavoreremo per garantire che questo grande evento, non solo religioso ma di richiamo alla pace universale, si svolga in piena sicurezza", ha assicurato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. La Chiesa dei poveri fu evocata da papa Roncalli prima di indire il Concilio, ma ebbe nel dibattito, nei documenti e nel postconcilio, meno spazio che non gli altri due temi conciliari forti, cioè il dialogo interreligioso e il rapporto con il mondo contemporaneo. O meglio ebbe meno spazio in Occidente, mentre in America Latina l'attuazione del Concilio e del magistero conciliare di Paolo VI ha condotto alla teologia del popolo e alla Chiesa povera e per i poveri. Il Papa ha annunciato il giubileo straordinario il giorno del secondo anniversario della sua elezione, durante una liturgia penitenziale in San Pietro, e le sue parole sono state accolte da un applauso.
L'Anno Santo sarà indotto il 12 aprile, la domenica della Divina Misericordia, con la pubblicazione della bolla, e inaugurato l'8 dicembre con l'apertura della porta santa della basilica di San Pietro. Si concluderà il 20 novembre 2016. Nell'omelia il Pontefice ha insistito a lungo sulla necessità di accogliere in primo luogo su di sé la misericordia di Dio, per essere capaci poi di accogliere ognuno con misericordia. "Dio perdona tutto e perdona tutti", ha ricordato, e ha chiesto "in particolare ai confessori" di ricordarsi questo. Papa Bergoglio ha contrapposto la figura della peccatrice, "era una peccatrice pubblica", ha rimarcato, a quella di Simone il fariseo. Questo Anno santo sembra dunque molto importante nella prospettiva di papa Francesco e per la Chiesa. Quello che il Papa chiede a tutta la Chiesa è la capacità di riconoscersi bisognosi di conversione. Solo se ci sarà questa presa d'atto ci potrà essere riforma, delle istituzioni, della curia. "L'annuncio di Papa Francesco dell'Anno Santo dedicato alla misericordia è una lieta notizia per Roma" che "è da subito pronta", ha commentato il sindaco Ignazio Marino. "Si tratta di un'occasione, per credenti e non credenti - ha aggiunto - per riflettere sul senso della vita, in un mondo spesso ammalato di indifferenza verso l'altro, e sulla centralità dei valori spirituali che pervadono la nostra cultura e la nostra società".
E se si guarda ai grandi numeri dell'ultimo Anno Santo Straordinario, quello del 2000, l'evento potrebbe portare in Vaticano e in generale a Roma oltre 25 milioni di persone. Una stima però prudente considerato che Bergoglio è già il Papa delle grandi folle e nel viaggio nelle Filippine ha toccato un record di sempre per un evento pubblico, con 7 milioni di fedeli presenti alla Messa di Manila. Mons. Vinicio Albanesi nota come "Bergoglio non ha scelto di fare un'enciclica sulla pace o la giustizia, ma di indire un Giubileo". Dunque "è l'uomo il suo obiettivo, anche se sempre all'interno di un messaggio religioso". La notizia dell'Anno Santo straordinario è stata accolta con le campane a festa dai frati del Sacro convento di Assisi.
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