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Giorno della Memoria, Noemi Di Segni al Forum ANSA: 'L'antisemitismo in Italia ci preoccupa'

Giorno della Memoria, Noemi Di Segni al Forum ANSA: 'L'antisemitismo in Italia ci preoccupa'

La presidente dell'Ucei: 'Tragedia non inizia e non finisce a Auschwitz'

ROMA, 24 gennaio 2020, 16:40

Redazione ANSA

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Noemi Di Segni ospite del Forum Ansa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Noemi Di Segni ospite del Forum Ansa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Noemi Di Segni ospite del Forum Ansa - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Viviamo una situazione di antisemitismo che ci preoccupa. L'antisemitismo in Italia è legato al negazionismo ma anche alla derisione. Ancora peggio, c'è una situazione di ribaltamento: considerare gli ebrei stessi portatori di questo male che abbiamo visto nella Shoah. Sulla rete dilaga tutto questo. Ci preoccupano anche i gruppi di estrema destra, che esistono e sono ben organizzati". Lo ha detto la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni in un forum all'ANSA. Questi gruppi "non vanno legittimati" e in questo "c'è una responsabilità delle istituzioni".

"Il governo conte su determinati temi è stato stabile e volenteroso sin dall'inizio, riconoscendo che l'antisemitismo non è una malattia che riguarda il mondo ebraico ma tutta la società italiana. Quindi la nomina della Santerini a Commissario per noi è importantissima", ha aggiunto.

Per quanto riguarda l'antisemitismo nel calcio "abbiamo promosso un'iniziativa, che si terrà oggi alle 16, con la presenza di tutte le voci e le responsabilità del calcio e soprattutto ragazzi giovani e calciatori. Non abbiamo l'ambizione di risolvere tutti i problemi ma vogliamo dirci con sincerità che fenomeni di odio e razzismo esistono e in modo ancora più forte sul campo di calcio e qualcosa deve essere fatto per fermarli", ha spiegato Di Segni. "Naturalmente il problema non è solo ebraico, ma dobbiamo comprendere che quello che si dice sul campo di calcio esce fuori e si vive nella stessa società", ha sottolineato Di Segni.

"La Shoah è un trauma per il popolo ebraico, per l'Europa tutta e per chi vive in questi Paesi. Non inizia con Auschwitz e non finisce con Auschwitz", ha detto la presidente dell'Ucei. "Questo racconto, che anche per noi è faticoso e difficile, non è per suscitare pietà per quello che è successo. Deve essere un racconto attraverso il quale i giovani possano scrivere la propria identità. La Shoah non è solo Auschwitz: sono le leggi del '38, il regime fascista e il comportamento di chi è rimasto indifferente", ha sottolineato. 

"E' lecito criticare le politiche di Israele come di qualsiasi altro stato. Altra cosa è attribuire allo Stato di Israele una serie di comportamenti di violenze o addirittura atteggiamenti nazisti nei confronti dei palestinesi. Questo non esprime una critica ma una posizione di non accettazione di Israele". Lo ha detto la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni. "Fare di tutta Israele un pacchetto di negatività e disconoscimento di quello che sono i diritti a difendersi vuol dire una distorsione all'approccio", ha sottolineato parlando del caso dell'assessora napoletana Eleonora de Majo.

"Se davvero si vogliono difendere le ragioni del popolo palestinese il modo non è l'appiattendole sulla critica a Israele", ha affermato Noemi Di Segni.

"Una cosa è seguire una determinata religione ed essere liberi di praticarla. Altro è alzare qualsiasi strumento o parola di violenza in nome della religione. Non è rispettoso per la religione stessa. Qualche tempo fa abbiamo vissuto una serata bellissima con donne musulmane facendo il pane assieme. L'alimento che è alla base dell'umanità", ha detto la presidente dell'Ucei Di Segni. "La sfida è passare dalla sfere istituzionali alte alla cittadinanza in tutte le sue espressioni.

Noemi Di Segni è presidente dell'Ucei dal luglio 2016. Nata a Gerusalemme ma romana d’adozione, sposata con tre figli, già assessore al Bilancio del Consiglio UCEI, Di Segni è responsabile della segreteria di presidenza del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Ex militare di stanza nello Stato di Israele, Di Segni ha annunciato un impegno attivo nella sicurezza della comunità contro la rinascita dell'antisemitismo, "di concerto naturalmente con le forze dell'ordine e l'intelligence italiane".

In Italia le Comunità ebraiche sono 21. Gli ebrei italiani iscritti a queste Comunità sono tra i 23 e i 25 mila. La più grande comunità è a Roma, che accoglie circa la metà degli  iscritti. Milano ha invece circa 6-7 mila iscritti. Tutto il resto nelle altre 19 Comunità, di cui le più numerose sono Firenze, Torino e Trieste. La più settentrionale è Merano, la più meridionale Napoli.

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