Incontro bilaterale tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il premier polacco Donald Tusk, dedicato tra l'altro ai temi 'caldi' dell'attualità internazionale come la situazione in Ucraina e le elezioni europee in calendario nel fine settimana, con il timore di un'avanzata degli euroscettici. Tusk, un conservatore, viene considerato tra i leader più europeisti dell'Europa centrorientale, ed ha partecipato ieri alle commemorazioni della battaglia di Montecassino.
Dobbiamo "riuscire a fare dell'Europa un luogo dove finalmente i cittadini si sentono a casa", senza vedere "l'istituzione come un nemico", ha detto Renzi, in conferenza stampa con il primo ministro polacco Donald Tusk. L'Italia ha dato un contributo al bilancio europeo "rilevante e significativo": abbiamo "messo tanti denari ma poi quando si trattava di spendere la nostra parte, abbiamo mostrato dei limiti. Il 26 maggio inizia una storia nuova, anche per questo", ha spiegato il premier parlando dei fondi europei durante la conferenza con Donald Tusk. La Polonia può vantare "il 95% dei fondi europei spesi bene: è uno stimolo per noi a fare molto meglio del passato", ha affermato il presidente del Consiglio. Renzi si e' poi detto ''convinto che dal 26 maggio l'Italia sarà più protagonista in Europa", ha aggiunto rispondendo ad una domanda sulle elezioni europee. "L'Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata perché negli ultimi anni si è dimostrata lontana dai cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla; chi propone, non chi insulta". "Non sono preoccupato ma molto ottimista" per il risultato delle elezioni di questa domenica, ha detto il premier Renzi sottolineando di avvertire un "clima crescente di speranza e fiducia" di chi chiede "risposte concrete". "Il populismo antieuropeo c'è in tutta Europa e anche in Italia, dove ha varie forme": c'è chi dice "usciamo dall'Europa, chi usciamo dall'euro, chi usciamo di testa. Noi diciamo è il momento di entrare con maggiore decisione nella politica europea": ha detto Renzi.
Poi sulla Libia: "la vicenda libica non si risolve se non per via internazionale, nessun singolo Paese può da solo pensare di risolvere una situazione drammatica come quella libica", ha detto il premier Renzi.
"E' importante che chi crede nell'Europa, e il premier italiano è tra quelli che ci credono, non si arrenda a questa crisi di fiducia e al populismo antieuropeo": così il premier polacco Donald Tusk aggiungendo di credere molto nel semestre italiano ed essere certo che "l'Ue avrà un grandissimo vantaggio dalla presidenza italiana".
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