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Vincenzo De Luca attacca Grasso e Di Maio

Vincenzo De Luca attacca Grasso e Di Maio

Governatore Campania: 'Parole Grasso? Da vergognarsi'

20 febbraio 2018, 12:14

Redazione ANSA

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Vincenzo De Luca e Pietro Grasso - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo De Luca e Pietro Grasso - RIPRODUZIONE RISERVATA
Vincenzo De Luca e Pietro Grasso - RIPRODUZIONE RISERVATA

"In queste ore assistiamo a una campagna di aggressione mediatica e pseudogiornalismo contro di noi alla vigilia di una campagna elettorale delicata, una operazione camorristica e squadristica che parte dalla gestione dei rifiuti": così il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando, in un videomessaggio Facebook, l'inchiesta di Fanpage. "Ma quale giornalismo, è una vergogna nazionale", afferma De Luca.

Vincenzo De Luca, nel video Facebook in merito all'inchiesta che ha coinvolto suo figlio Roberto, ha risposto anche alle dichiarazioni di Pietro Grasso. "Lo invito a un dibattito. Ho visto le sue dichiarazioni, c'è da vergognarsi, non una parola sui camorristi che vengono a fare operazioni di aggressione e ma finto moralismo da quattro soldi. Sfido anche questo nostro amico a un dibattito pubblico in diretta sulla moralità pubblica". A suscitare l'ira di De Luca, a quanto si è appreso, sono state tutte le prese di posizione di Grasso sull'inchiesta di Napoli in cui è indagato il figlio minore del governatore della Campania. L'ultima questa mattina, quando il leader di LeU ha annunciato una manifestazione per il 26 febbraio a Napoli: 'Siamo il partito della legalità, contro la corruzione, le mafie e l'inquinamento', ha detto. Tre giorni fa, alla notizia dell'inchiesta, il presidente del Senato aveva dedicato una battuta alla vicenda: 'A Napoli si dice 'tengo famiglia...', ed evidentemente si pensa che la politica, fatta secondo una discendenza dinastica, sia un modo di risolvere i problemi personali', aveva detto. L'iscrizione di Roberto De Luca nel registro degli indagati, secondo Grasso, confermava la presenza in Campania di una 'illegalità evidente che coinvolge la politica'. 'I fatti di Napoli - ha aggiunto sabato Grasso - mettono in evidenza un ambiente di corruzione che noi non possiamo certamente tollerare'.

"Non ne faccio vicenda personale tra me e De Luca. La moralità o si ha o non si ha". Così Pietro Grasso, risponde al governatore della Campania. "Penso che il problema sia molto più grave per il Paese. Ovvero quello di una lotta per la legalità, alla criminalità organizzata, all'inquinamento da parte della criminalità dei territori dove vivono i cittadini. Questi sono i problemi. La questione morale diventa priorità per la politica nel momento in cui la politica deve riconquistare la fiducia dei cittadini".

Grasso ha aggiunto su Facebook: "Non ci interessano le vicende personali su cui indaga la magistratura. Non risponderò alle provocazioni e alle sfide a duello sul terreno del moralismo. Saremo a Napoli per rivendicare il primato di una politica indisponibile a qualsiasi contatto con affaristi e criminali, una politica pulita che lotta per il benessere dei cittadini".

In Italia c'è una "vita pubblica fatta di calpestamento della dignità delle persone senza una reazione adeguata, dobbiamo capire che l'Italia così arriva alla barbarie", ha detto ancora il governatore della Campania nel video postato sulla sua pagina Facebook. "In Campania - ha detto De Luca - siamo orgogliosi del lavoro che stiamo facendo. Il mio invito è che si uniscano le forze perbene, perché la discriminante di fondo oggi nella politica non sono tra destra e sinistra ma tra persone perbene, che difendono i valori umani fondamentali e i farabutti, i cialtroni, chi vive di aggressione mediatica, chi fa finta di fare battaglie morali senza aver mai deciso nulla nella propria vita. La morale la si pratica non la si predica, la morale nei salotti tv è semplice, diverso è mantenere una linea di moralità quando ti confronti con la vita, quando riesci a governare come esempio di moralità e rigore. Lancio un appello a tutti perché ci diano una mano in questa battaglia di trasparenza e correttezza, per respingere l'aggressione squadrista e camorrista nei nostri confronti. Abbiamo cominciato a buttare fuori la camorra dalle istituzioni e continueremo a farlo, faremo ringoiare tutto, a quelli che hanno messo in piedi questa aggressione mediatica e a quelli che si sono prestati a questa aggressione".

De Luca ha poi attaccato il M5S: "I migliori utilizzatori di questa vicenda ignobile - ha detto - sembrano le Cinque Stelle. Rinnovo alle Cinque Stelle il mio invito a un dibattito pubblico su trasparenza, correttezza, moralità pubblica. Sono mesi che sfido il loro candidato Luigino Di Maio a un dibattito dove e quando vuole, sulla materia che vuole lui: mi piacerebbe averlo in un dibattito questo giovanotto che prende 15.000 euro al mese e parla contro la casta. Aspetto che qualcuno mi risponda, che decida di partecipare in diretta senza registrazioni e i tagli come nel filmato famoso".

"Le minacce di De Luca sono assolutamente intollerabili e inconciliabili con il suo ruolo istituzionale - ha scritto in un tweet Luigi Di Maio -. Cosa vuol far "ringoiare"? La valigetta piena di soldi? Deve dimettersi immediatamente e mi aspetto che Renzi e Gentiloni prendano subito le distanze!".

Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania, si è dimesso ieri da assessore al Bilancio del Comune di Salerno: ad annunciarlo lui stesso, prendendo a sorpresa la parola durante un convegno nella sua città. Roberto De Luca è indagato per corruzione dalla procura di Napoli in seguito alla videoinchiesta di Fanpage su presunti casi di mazzette nella gestione degli appalti per i rifiuti in Campania.

"Ho ricevuto attestati di stima e solidarietà, anche da tanti avversari politici, dopo la vicenda oscura in cui sono stato coinvolto. E' chiaro a tutti che è stata messa in piedi una provocazione vergognosa. Ma non intendo offrire alibi a nessuno, né pretesti per operazioni di aggressione politica. Quindi rimetto il mio mandato di assessore al Comune di Salerno", ha detto Roberto De Luca, intervenendo all'appuntamento elettorale del Pd, a Salerno, al quale era presente anche il padre Vincenzo De Luca, presidente della Campania.

Le dimissioni di Roberto De Luca "sono un gesto personale che lui ha fatto con grande serietà, grande rispetto perché dice di non aver fatto niente. Penso e spero che querelerà Di Maio che gli ha dato dell'assassino e spero che Di Maio rinunci all'immunità parlamentare, se è un uomo", ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi a In 1/2 ora in più. De Luca jr, ha ribadito, "è stato molto serio, si è dimesso perché abbiano un alibi in meno: Di Maio si è buttato sulla prima inchiesta...".

Cronista di Fanpage aggredita alla convention del Pd

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