Nella direzione Pd di lunedì è necessaria un'analisi della sconfitta e che Matteo Renzi renda le sue dimissioni "vere, operative ed effettive, in maniera inequivocabile". E' la linea che emerge dalla riunione dell'area Orlando che è in corso. Per la gestione del partito nella fase post voto di formazione del governo e nella preparazione del congresso, l'area di minoranza chiede una gestione "collegiale", con una delegazione "pluralista" alle consultazioni che si faranno al Quirinale.
"In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano che ha ottenuto al congresso il 10%. Il conto è presto fatto. Il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un'alleanza con il m5s. Oggi un'avveduta dirigente come la Presidente della Regione Umbria, una regione un tempo definita rossa, nella quale (certo non per colpa sua) il Pd non ha conquistato un solo collegio uninominale, sente il bisogno di chiedere un referendum su questo tema", aggiunge. "Il referendum nel Pd non serve. Il referendum sul Pd c'è già stato. Siamo al 18%. Un solo punto sopra la lega di Salvini. Alla direzione dobbiamo parlare di questo, delle ragioni profonde di questa disfatta elettorale".
L’area Orlando, così come la maggioranza del Pd, “ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra. In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano che ha ottenuto al congresso il 10%. Il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un’alleanza con il m5s. Il referendum nel Pd non serve. Il referendum sul Pd c’è già stato. Siamo al 18%. Un solo punto sopra la lega di Salvini”, aggiunge.
"È stata una mossa brillante dal punto di vista comunicativo spostare il dibattito interno del Pd sul tema delle alleanze, anzi sull'alleanza con i 5stelle, oscurando così il tema del risultato elettorale. La discussione tuttavia mostra la corda. La maggioranza, tutta, esclude questa ipotesi. Quindi quasi il 70% del Pd. L'area politica che mi ha sostenuto al congresso ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra, quindi si aggiunge un ulteriore 20% del Pd", scrive su Facebook il ministro della Giustizia Orlando.
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