La crescita dell'Italia nel 2018 e 2019 continuerà ad un ritmo "più moderato" rispetto a quella di Germania e Francia con un +1,5% quest'anno e +1,3% l'anno prossimo. Lo afferma l'Ocse nel suo Interim Economic Outlook, lasciando invariate le stime rispetto a quelle di novembre. L'Organizzazione parigina aggiunge che la crescita del 2017 è attesa all'1,5%. In Germania e Francia invece la crescita "resterà solida" con un +2,4% e +2,2% per Berlino e +2,2% nel 2018 e +1,9% nel 2019 per Parigi.
Nessun timore, però, sul dopo voto. "L'esito delle elezioni - dice il capo economista ad interim dell'Ocse Alvaro Pereira - non ha un impatto sulle nostre previsioni di crescita". Lo ha detto il capo economista ad interim dell'Ocse, Alvaro Pereira, rispondendo ad una domanda sull'Italia. "Siamo piuttosto positivi sull'Italia, da quando c'è l'euro vediamo per la prima volta tassi di crescita fino all'1,5%", ha aggiunto, sottolineando che "i mercati hanno reagito bene alle elezioni, è in corso una ripresa del mercato del lavoro grazie alle riforme fatte" e l'Italia "beneficerà" dal buon andamento in Europa.
Le riforme strutturali devono essere intensificate sia nei paesi più sviluppati sia in quelli emergenti "per migliorare le prospettive di medio termine per gli investimenti, il commercio e la produttività e per assicurare che la ripresa porti benefici a tutti". E' quanto prescrive l'Ocse nel suo Interim Economic Outlook precisando che "gli sforzi di riforme strutturali hanno registrato un rallentamento, anche nel 2017, sia nelle economie avanzate sia in quelle emergenti". L'Ocse riconosce tuttavia che sono state adottate "azioni importanti in alcuni paesi del G20, tra cui l'Italia, la Francia il Giappone, l'India e l'Argentina".
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