Israele ha usato munizioni al fosforo bianco contro aree abitate da civili nel sud del Libano durante gli scambi di fuoco in corso da tre settimane con gli Hezbollah filo-iraniani. E questo potrebbe costituire un crimine di guerra. E' quanto sostiene il quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, che ha pubblicato un'inchiesta in cui afferma di poter dimostrare l'uso di bombe al fosforo, circa dieci giorni fa, da parte dell'esercito israeliano sul territorio libanese a ridosso della Linea di demarcazione tra i due Paesi.
Su questo, la missione militare Onu (Unifil), schierata da 45 anni nel sud del Libano e di cui fanno parte oltre un migliaio di soldati italiani, afferma di aver ricevuto richieste da più parti per far luce sulla questione. "Stiamo cercando di verificare", ha detto all'ANSA Andrea Tenenti, portavoce di Unifil.
La denuncia era arrivata nei giorni scorsi anche da Human Rights Watch, secondo cui Israele aveva fatto uso di munizioni al fosforo sia sulla Striscia di Gaza che nel sud del Libano.
Israele, che ha finora respinto ogni accusa in merito, era stata già accusata di aver fatto uso di munizioni al fosforo bianco su Gaza tra il dicembre 2008 e il gennaio del 2009.
L'inchiesta realizzata per il quotidiano libanese da Lucille Wasserman, la giornalista francese già corrispondente da Baghdad per France24, si avvale di diverse testimonianze di abitanti di Dhahira, località del sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Secondo il giornale, il bombardamento al fosforo è avvenuto il 16 e il 17 ottobre scorsi.
Un attacco al fosforo bianco è riconoscibile per una serie di punti luminosi all'estremità di strisce di fumo bianco che discendono dal cielo verso il suolo. Si tratta di una sostanza che si infiamma al contatto con l'ossigeno e che può raggiungere temperature superiori agli 800 gradi Celsius, capace di colpire in maniera indiscriminata, causando gravi ustioni e problemi respiratori.
Secondo Stephan Audrand, specialista francese di armamenti convenzionali e non convenzionali interpellato dal quotidiano libanese, almeno una foto scattata nelle località prese di mira dai bombardamenti israeliani dimostra con certezza che si tratta di fosforo bianco.
Come riporta L'Orient-Le Jour, su alcune schegge di bombe sganciate da Israele sul sud del Libano e ritrovate nei terreni agricoli della zona si leggono ancora in maniera distinta il codice alfanumerico delle munizioni al fosforo, di fabbricazione statunitense, già rinvenute a Gaza durante l'Operazione Piombo fuso: 'M825E1'.
I testimoni oculari a Dhahira, alcuni tra vigili del fuoco e membri della Protezione civile, interpellati dal quotidiano di Beirut, affermano che il fosforo bianco è stato sparato sul centro abitato e sui campi agricoli circostanti, "impedendo la fuga dei civili e l'arrivo dei soccorritori, e incendiando una parte della cittadina e degli oliveti".
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