Dopo le prove scritte, per i maturandi è già tempo di pensare all'orale. Si tratta dell'ultimo sforzo che separa gli studenti dall'agognato diploma. Sessanta minuti circa per dimostrare, per l'ultima volta in una scuola, il proprio livello di preparazione e di maturazione, al cospetto di una commissione composta per oltre la metà, considerando anche il presidente, da docenti esterni.
Questo è il colloquio orale, la terza prova che compone l'esame di Maturità e che andrà in scena, per molti, a partire dal 24 giugno.
I candidati saranno chiamati a rendere conto delle conoscenze acquisite in tutte le materie oggetto dell'ultimo anno di studi, a partire dal "famigerato" spunto: un testo, una foto, un'opera d'arte, predisposti dalla commissione e da cui prendere il via improvvisando sul momento.
Nel corso dell'esposizione orale, i maturandi dovranno dimostrare di possedere un solido pacchetto di competenze specifiche: dalla capacità di analisi personale, passando per la formulazione di un discorso chiaro e preciso, che allo stesso tempo integri più discipline in maniera coerente.
L'avvio degli orali slitterà di qualche giorno dove le scuole sono sede di seggio per i ballottaggi delle amministrative. Le commissioni esamineranno al massimo 5 maturandi al giorno.
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