Copiare, sì o no? È questo il grande dilemma di chi si presenterà ai blocchi di partenza con la coscienza non proprio a posto. Attrezzarsi per portare con sé appunti, bigliettini e strumenti di supporto è un rischio da mettere in preventivo. C’è il pericolo che si venga esclusi dall’esame. Bisogna calcolare se e come farlo. Secondo una recente ricerca di Skuola.net, 3 ragazzi su 5 si sono detti pronti a correre questo rischio: il 41% si sta preparando in tal senso ma sfodererà le ‘armi’ solo in caso di estrema necessità; il 20%, invece, dice che ricorrerà sicuramente a qualche scorciatoia. I metodi più utilizzati per copiare alla maturità? Il dubbio è tra tradizione e tecnologia ma c’è solo l’imbarazzo della scelta: dai classici foglietti nascosti un po’ ovunque allo smartphone di scorta (il principale deve essere consegnato all’ingresso), dalle note scritte a mano sul vocabolario ai gruppi WhatsApp.
Ma la ‘risorsa’ più preziosa è fatta di carne ed ossa. Sono i compagni di classe, fondamentali per chiedere informazioni qua e là. Ma quanto sono disposti a passare soluzioni, versioni e nozioni varie? Skuola.net lo ha chiesto a 1600 maturandi, e sembrano prevalere le linee della collaborazione e della bontà: il 43% ritiene da egoisti non far copiare chi gli è a fianco. E un altro 39% è pronto a farlo ma si riserva la facoltà di selezionare il beneficiario dell’aiutino; un privilegio che toccherà solo a chi se lo è meritato. Solo il 18% pensa sia troppo pericoloso suggerire durante la maturità. Numeri che potrebbero essere addirittura più alti se non ci fosse ‘l’effetto esame’: in condizioni normali la quota di chi permette di copiare sale al 56% e la paura di essere beccati scende al 5%.
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