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Mondiali Atletica: ancora Bolt-Gatlin, via a duello nei 200

Mondiali Atletica: ancora Bolt-Gatlin, via a duello nei 200

A Pechino è l'Africa a dominare la quarta giornata del Mondiale di atletica, conquistando tre dei cinque titoli assegnati, mentre l'Italia resta a guardare con Libania Grenot esclusa dalla finale dei 400.

25 agosto 2015, 18:14

Redazione ANSA

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Mondiali Atletica: ancora Bolt-Gatlin, via a duello nei 200 © ANSA/AP

Mondiali Atletica: ancora Bolt-Gatlin, via a duello nei 200 © ANSA/AP
Mondiali Atletica: ancora Bolt-Gatlin, via a duello nei 200 © ANSA/AP

Usain Bolt, due giorni dopo il trionfo nei 100, è tornato in pista al Bird's Nest vincendo senza fatica la propria batteria dei 200, con il tempo di 20''28. Si ripropone subito la sfida con Justin Gatlin, secondo nella finale di domenica per solo un centesimo dietro al giamaicano, il quale a sua volta ha vinta la sua batteria 20''19. Intanto l'azzurra Libania Grenot è rimasta esclusa dalla finale dei 400 metri, chiudendo al terzo posto la sua semifinale con il tempo di 51''14, quattordicesimo totale. Troppo poco per sperare, perché nelle due successive prove i tempi sono stati più bassi e l'ultimo tempo di ripescaggio è stato il 50''50 della statunitense Francis. La più veloce delle ammesse alla finale è la statunitense Allyson Felix, capace di un 49''89, ottenuto per giunta senza apparente impegno nella parte finale.

A Pechino è l'Africa a dominare la quarta giornata del Mondiale di atletica, conquistando tre dei cinque titoli assegnati, mentre l'Italia resta a guardare con Libania Grenot esclusa dalla finale dei 400. Gli occhi sono sempre però su Usain Bolt e sul suo rivale Justin Gatlin, che dopo la sfida nei 100 di domenica hanno cominciato ad affilare le armi sul duello nella doppia distanza. Nelle batterie, hanno corso al risparmio sia il giamaicano (20.28, 13/o tempo totale) sia lo statunitense (20.19, settimo). Domani, in semifinale, si farà sul serio

. Come ha fatto oggi il 23enne keniano Nicholas Bett nei 400 ostacoli, vincendo l'oro con la miglior prestazione mondiale 2015 e record nazionale (47''79). L'argento è andato al russo Denis Kudryavtsev e il bronzo al bahamense Jeffery Gibson. Con gli Stati Uniti fuori dal podio, l'Africa torna sul gradino più alto 24 anni dopo Samuel Matete.

Altro capolavoro è quello di David Rudisha, il signore degli 800 metri, campione mondiale e olimpico in carica, capace di vincere in ogni maniera. Tattico, come oggi a Pechino, o con passaggio alla morte, come a Londra quando fece anche il record del mondo. Dopo un primo giro lento, 54.15, Rudisha ha impresso una progressione irresistibile, fino all'1'45''84 conclusivo che ha messo fuori causa il bosniaco Tuka, bronzo dopo la solita rincorsa finale, e il polacco Kszczot, unico a provare a passare Rudisha ai 600 metri, subito rispedito al mittente.

Il tris africano è completato nei 1.500 donne dall'etiope Genzebe Dibaba, la primatista del mondo, dominatrice della specialità per tutto l'arco della stagione, che si è imposta in 4'08''09. L'argento è andato alla keniana Kipyegon, il bronzo alla olandese Sifan Hassan.

Nel disco donne, dopo un'annata con una sola sconfitta in otto gare, la croata Sandra Perkovic ha lasciato l'oro alla capolista mondiale stagionale Denia Caballero. La cubana ha chiuso la gara al primo lancio con 69,28, misura della vittoria finale. Perkovic, rimasta al quarto posto fino all'ultimo lancio, ha agguantato l'argento, mentre il bronzo è andato alla tedesca Nadine Muller.

Nel salto in lungo, il britannico Greg Rutherford ha chiuso il cerchio,, confermandosi ancora una volta come l'atleta più efficace della sua generazione, d'oro ai Giochi di Londra, agli Europei di Zurigo lo scorso anno, e oggi a Pechino, con un brillante 8,41 (+0.3). Battuti i cinesi - bronzo a Wang, che ha preceduto i connazionali Gao e Li, battuto l'australiano Fabrice Lapierre, argento. E' il terzo oro per la Gran Bretagna, anche se oggi, per quel che si è visto in pista, non può che essere la festa dell'Africa.

Una 'delusione grande grande': Libania Grenot non usa giri di parole per esprimere il suo stato d'animo dopo l'eliminazione nei 400 metri piani ai campionati mondiali di atletica in corso a Pechino. L'azzurra ce l'ha messa tutta, il suo obbiettivo era raggiungere la finale, ma il responso del tempo è stato inesorabile. Non è bastato giungere terza nella sua semifinale, la Grenot ha fermato il cronometro a 51.14, dietro l'imprendibile bahamense Miller (50.12) e la giamaicana Day (50.82). Ma le altre semifinali sono state più veloci, basti dire che l'ultima ripescata, l'americana Francis, ha corso in 50.50. Il tempo migliore è stato fatto invece dall'altra americana Allyson Felix, dominatrice della specialità, uno scintillante 49.89. Alla fine l'italiana ha fatto il 14mo tempo. "Pensavo di essere scesa sotto i 51 secondi - racconta l'atleta italiana, amareggiata- ho corso una bella seconda curva e sul rettilineo ho tenuto. E invece anche stavolta devo dire niente finale. E' una delusione grande grande. Un anno di sacrificio senza riuscire a raggiungere l'obiettivo. Penso di valere un crono migliore, ma non l'ho dimostrato nell'occasione che più contava. E' massacrante. Correre in un'altra semifinale avrebbe cambiato poco le cose, le altre sono andate fortissimo".

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