L'atletica russa non andrà ai Giochi di Rio 2016 per il doping, ma con qualche eccezione possibile: è l'effetto dell'arbitrato del Tas che ha respinto il ricorso di 68 atleti russi contro il bando Iaaf. Rinviando le motivazioni della sentenza, il tribunale arbitrale sottolinea infatti che gli atleti "non sono eleggibili" perche' gareggiano sotto le regole Iaaf che escludono tutta la federazione; ma "qualora alcuni atleti dimostrassero di rispettare in pieno i criteri stabiliti dalla Iaaf, il Cio dovrebbe ammetterli" sotto bandiera neutra. Si tratta di quanto successo già per l'ottocentista Yuliya Stepanova e la lunghista Darya Klishina. "Ma i tempi per seguire questa strada sono molto stretti", ha precisato il Tas.
"Ora studieremo e analizzeremo la decisione del Tas", ha annunciato il Comitato olimpico internazionale che ha rinviato la decisione sulle sanzioni a tutto lo sport russo dopo la pubblicazione del Rapporto McLaren sul doping di stato a Mosca, citando tra le altre ragioni la necessità di approfondire il rapporto tra responsabilità soggettiva e oggettiva. "La nostra decisione arriverà a giorni" conclude il Cio che potrebbe essere influenzato dalla sentenza sulla sua decisione di bandire tutti gli sport russi dalle Olimpiadi: l'Esecutivo del Comitato olimpico internazionale aveva rinviato la decisione definitiva sulle sanzioni dopo il rapporto Wada
Cremlino, inaccettabile colpa collettiva - "Profondo rammarico" per la decisione del Tas di respingere il ricorso contro il bando olimpico da Rio 2016 nei confronti degli atleti russi e' stato espresso dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov. "Il tema della responsabilità collettiva - ha dichiarato Peskov - dal nostro punto di vista difficilmente può essere accettabile. Si tratta di atleti che si stavano preparando alle Olimpiadi che non hanno a che fare con il doping, i loro test venivano prelevati regolarmente dalle agenzie antidoping straniere". Le autorita' sportive russe sono pronte a presentare ricorso davanti al Comitato Etico della Iaaf contro il bando olimpico da Rio 2016 sancito dalla Federazione mondiale di atletica nei confronti degli atleti russi e oggi confermato dal Tas: lo ha detto il ministro dello Sport di Mosca, Vitali Mutko."E' ora di rivolgersi al tribunale civile": lo ha dichiarato il ministro dello Sport, Vitali Mutko. "Il tribunale - ha detto il ministro - ha emesso una sentenza che viola i diritti degli atleti puliti creando cosi' un precedente. Senz'altro - ha aggiunto - il rapporto McLaren ha influenzato la decisione del Tas". Per il ministro la decisione "e' in qualche modo politicizzata e non ha basi giuridiche. La federazione mondiale (di atletica leggera) è completamente corrotta, tutto è cominciato con loro, le persone nominate nel primo rapporto della commissione indipendente continuano a lavorare".
Il bando olimpico confermato dal Tas, che ha bocciato il ricorso di 68 atleti russi contro l'esclusione decisa dalla Iaaf, è "il funerale dell'atletica", ha detto la due volte olimpionica di salto con l'asta Yelena Isinbayeva. Diversa l'opinione di Usain Bolt, secondo il quale l'esclusione decisa dalla Iaaf, "spaventerà moltissima gente e manda un messaggio forte" sul doping. Per il pluriolimpionico e recordman di 100 e 200 le recenti decisioni delle autorità sportive dimostrano che "se si imbroglia o se si va contro le regole" poi saranno presi "seri provvedimenti". Non e' il giorno delle dichiarazioni trionfalistiche, perche' non sono alla guida dell'atletica mondiale per escludere atleti: ma la Iaaf ha le sue regole antidoping, e oggi il Tas ha confermato che vanno rispettate". E' la prima reazione di sir Sebastian Coe, presidente della federatletica internazionale, alla decisione del tribunale arbitrale di respingere il ricorso di 68 atleti russi contro il bando olimpico. "Siamo grati al Tas per aver supportato la nostra battaglia contro il doping".-
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