Esame batticuore sabato sera per la scapigliata nouvelle vague italo-rossonera forgiata da Montella: a San Siro arriva la spietata macchina da guerra bianconera che travolge gli ostacoli coi suoi acclamati solisti (sabato Dybala, martedi' Buffon e Cuadrado) anche quando mezza squadra gioca male. A prima vista sembra improbo il compito del team verde costruito con tanti parametri zero contro la collezione di campioni inseriti in una Juve che stravince da cinque anni.
Ma il secondo posto rossonero veste la sfida di antichi sapori e il Milan ha bisogno di stoppare la rovinosa serie di nove sconfitte in quattro anni, un umiliante fardello mai totalizzato in 115 anni. I rossoneri non avevano vinto per 11 gare di fila tra il 1914 e il 1927, frutto però di 7 sconfitte e 4 pari. Una macchia che la vena spensierata di Donnarumma, Romagnoli, Locatelli, Suso e Niang proverà a cancellare sperando di ripetere l'impresa dell'altalenante Inter di De Boer, unica in stagione ad avere sconfitto i campioni.
Se ciò accadrà tornerà in equilibrio (come i 398 gol segnati da ciascuna squadra nei 277 incontri diretti complessivi) il duello tra Milan e Juve che rappresentano la nobilita' del calcio italiano: 18 e 32 gli scudetti conquistati, 18 e 11 i trofei internazionali. E le sfide dirette hanno scritto la storia del pallone con campioni come Nordhal, Liedholm, Rivera, Van Basten, Maldini, Sheva da un lato, Sivori, Boniperti, Platini, Zoff, Zidane, Del Piero dall'altro. Doppi ex in campo (Altafini, Pirlo, Benetti,Inzaghi) e in panchina (Ancelotti, Capello, Allegri).
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