Il Milan è squadra, matura, compatta e ambiziosa. Archivia senza patemi la sconfitta in Champions League e lo fa nei migliori dei modi, battendo una rivale per lo scudetto in una partita da sempre delicatissima e raggiungendo la vetta della classifica almeno per una notte. La Juventus esce sconfitta e ridimensionata da San Siro, a -7 dai rossoneri ma anche da Napoli e Atalanta che hanno una partita in meno. La squadra di Stefano Pioli, si impone con i gol di Tomori e Brahim Diaz e due pali colpiti da Leao, potendo sempre contare sugli strappi del portoghese. La Juventus crolla, tradita dai suoi attaccanti mai pericolosi e da una difesa che si è fatta superare in velocità da Brahim Diaz.(La cronaca)
Il Milan ritrova così lo slancio per tentare il colpaccio contro il Chelsea martedì a San Siro, la Juve dovrà ancora una volta confrontarsi al suo interno per capire quale può essere la strada per la svolta. Sui social i tifosi della Juventus sono delusi e amareggiati, stanchi di una stagione che sembra un tunnel senza fine: la vittoria in trasferta per i bianconeri manca dal 25 aprile. Troppo per quelle che sono le ambizioni della società e del pubblico. E' una partita intensa, dai ritmi altissimi, di contrasti e fisicità che Orsato preferisce non sanzionare a beneficio del gioco. Ne esce un primo tempo divertente, di ribaltamenti di fronte. Inizia bene la Juventus e al 9' spaventa i 70 mila di San Siro con la conclusione di Cuadrado che termina a fil di palo. Ma con lo scorrere dei minuti il Milan si risveglia, la reazione coincide con quella di Rafael Leao. I suoi dribbling nonostante il raddoppio che subisce sempre, vanno spesso a buon fine. Al 20' sugli sviluppi di un calcio d'angolo, intercetta palla con il tacco destro ma il palo gli nega un gol che sarebbe stato da cineteca. Alla mezz'ora il primo episodio che fa discutere: Vlahovic, in area bianconera, pur tenendo il braccio attaccato al corpo, devia il pallone toccandolo con l'avanbraccio. La Var controlla e lascia correre come deciso da Orsato. Ma il Milan è comunque in crescita ed è ancora Leao a sfiorare il gol con un gran tiro al 34' che si infrange ancora sul palo. E' il portoghese il giocatore più pericoloso in campo ma a sbloccare la partita sarà invece Tomori. Dopo un episodio molto dubbio che farà discutere a lungo. Allo scadere Theo Hernandez commette fallo su Cuadrado ma l'arbitro non ferma il gioco. Ne scaturisce un corner sui cui sviluppi i rossoneri si portano in vantaggio: conclusione da fuori di Giroud intercettata da Tomori che, tenuto in gioco da Alex Sandro, in piroetta ribadisce in rete. Nella ripresa il registro non cambia. Tentativi di Leao che cerca la conclusione e Juve troppo timida, forse ancora disorientata dal gol subito nel recupero. E da un errore di Vlahovic parte l'azione del raddoppio del Milan: cavalcata incredibile di Brahim Diaz che supera mezza Juventus, da Bonucci a Bremer, per poi battere anche Szczesny. Tripudio a San Siro, riscatto dello spagnolo dopo prestazioni altalenanti e portato in trionfo dai compagni. Allegri prova a ridisegnare la Juve, inserisce Minetti e Paredes per Kostic e Locatelli. Ma sono scelte che non portano molti frutti. La Juve fatica, Vlahovic delude e sorprende per i tanti errori commessi. Sono i numeri a dare l'immagine della partita: 18 conclusioni per il Milan contro i sei della Juventus, 14 occasioni da gol contro sei; almeno fino all'uscita di Vlahovic. Perchè l'occasione più netta per la Juventus arriva dai piedi di chi lo sostituisce: il tiro di Kaen lanciato a rete, viene neutralizzato da una deviazione incredibile di Kalulu in scivolata. Allo scadere altra conclusione insidiosa dalla distanza dell'attaccante. Ma alla fine l'occasione più limpida è ancora per il Milan: nel recupero Origi ruba palla e conclude in porta ma il portiere della Juventus con un grande intervento evita lo smacco del 3-0 ai bianconeri.
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