"Mi dicevano: paga o ti spezziamo le gambe". E ancora: "Fu Tonali a dirmi di scommettere su un sito illegale. Ho scommesso su tutto anche su Torino-Milan, ma non ho mai scommesso sulla Juve". "Inizialmente giocavo sul tennis, poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, iniziai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare". Sono alcune dei passaggi contenuti nei verbali degli interrogatori a cui Nicolò Fagioli è stato sottoposto dalla procura di Torino e dalla Procura della federcalcio, come riportano oggi i quotidiani 'La Gazzetta dello Sport, 'Repubblica', 'La Stampa' e 'Il Messaggero'. Il giovane centrocampista della Juve ha scelto di confessare le sue colpe, e dopo il primo interrogatorio di giugno voluto dalla Procura di Torino si è autodenunciato all'organo di giustizia sportiva, con cui ieri ha patteggiato una pena di 7 mesi lontano dai campi più altri 5 commutati in "prescrizioni alternative".
Fagioli era finito nel mirino degli inquirenti in primavera dopo un incontro avuto in un bar con una persona tenuta d'occhio dalle forze dell'ordine che stava indagando su un giro di scommesse su piattaforme illegali. Ad agosto Fagioli si presenta davanti al capo della procura federale Chinè. Dice tutto in maniera dettagliata e ogni sua dichiarazione viene poi confermata dagli atti arrivati da Torino. Dalle sue parole al procuratore Figc Giuseppe Chiné emerge l'autoritratto di un giocatore affetto da ludopatia. "Inizialmente giocavo sul tennis — riferiscono i tre quotidiani — poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, cominciai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare".
A settembre 2022, Fagioli, appena rientrato alla Juve dalla Cremonese, ha accumulato un debito di 250 mila euro. "Quando ero alla Cremonese, mia mamma mi consigliò di recarmi al Sert per farmi curare, io ci andai alcune volte", racconta Fagioli, che poi però smise di andare: "Ebbi l'illusione di poterne fare a meno". Invece non era così, e con il passare del tempo cresceva l'indebitamento causa scommesse. "Nel periodo successivo a settembre 2022 giocavo in modo compulsivo davanti alla tv su qualsiasi evento sportivo che stessi vedendo, calcio compreso… anche Serie B e Lega Pro", fino a 'bruciare' ben 3 milioni di euro, lui che ne prende uno netto all'anno dalla Juve. Un anno dopo, quando Fagioli si presenta da Chiné, la sua situazione debitoria è drammatica. "Così anche durante la notte pensavo solo di giocare per recuperare il mio debito", per il quale era arrivato a ricevere frequenti minacce fisiche, tipo "ti spezzo le gambe".
Così, per cercare di rimediare, chiede soldi ad altri giocatori della Juve. "Decisi di chiedere dei prestiti ad alcuni amici - il suo racconto - e a un compagno, Gatti, al quale chiesi 40 mila euro dicendogli che mi servivano per comprare un orologio e che avevo i conti bloccati da mia madre". Oltre a Gatti Fagioli ammette di aver chiesto soldi anche a Dragusin.
"Lo sapevano solo mia mamma e qualche amico". Non la Juventus società: "Dovevo rinnovare il contratto e temevo che una notizia del genere lo avrebbe impedito".
"Ho iniziato a Tirrenia nel ritiro dell'Under 21 - le sue parole -. Fu Tonali, mio amico stretto, che mi suggerì un sito illegale". Ma alla fine, lo scorso 16 aprile, Fagioli crolla in campo: "Ero talmente stressato e impaurito che durante Sassuolo-Juventus feci un errore e fui sostituito. Appena uscito dal campo mi misi a piangere di fronte alle telecamere pensando ai debiti delle scommesse".
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