Spenti gli echi dello scudetto in anticipo dell'Inter, è l'Atalanta la regina della fase terminale della stagione. Finalista di Coppa Italia e di Europa League, è favorita comunque per il quinto posto che vale la Champions. La strabordante qualità e quantità dello squadrone allestito con la consueta maestria da Gasperini, spalleggiato da una società sana ed esemplare, è confermata da un piccolo dato: nell'ultimo turno è l'unica delle prime 13 squadre in classifica ad avere vinto.
Ma il supergruppo bergamasco non può mai tirare il fiato: in attesa della finale con la Juventus dovrà affrontare anche il big match della terzultima giornata, la sfida in casa con la Roma. E' un appuntamento che è diventato vitale soprattutto per i giallorossi dopo l'onorevole sconfitta in casa dell'imbattuto Leverkusen, che ha precluso la strada per la finale tutta italiana di Europa League, a un anno dall'epilogo negativo dei giallorossi col Siviglia.
La Roma ha venduto cara la pelle, ha pareggiato lo svantaggio dell'Olimpico, poi ha ceduto nel finale senza grossi demeriti. Ora perà per agganciare la Champions con la sue forze deve vincere con l'Atalanta e fare bottino pieno con Genoa e Empoli. A parità di punti, senza aspettare il recupero post campionato dei lombardi con la Fiorentina, prevarrebbe considerando anche il pari dell'andata.
Ma l'impresa è in salita: l'Atalanta è in grande forma, ha una rosa più completa, gioca in casa e ha due risultati su tre. La Roma ha meno rotazioni eccellenti (i due ex, Mancini e Cristante, non riposano mai) e il punto interrogativo di Dybala. Ma sarà un altro eccellente spot per il calcio italiano che in Europa è tornato protagonista ed è in ballo per vincere due coppe. L'altro campo principale è il Maradona: il Napoli ospita il Bologna in odore di Champions e ha bisogno di vincere per conquistare almeno l'ottavo posto che vale la Conference. E' un palliativo rispetto alla delusione della stagione, ma sarebbe un modo meno avvilente per ripartire, probabilmente con Pioli in panchina. Il Bologna aspetta solo di ufficializzare il quarto posto, magari aumentando il vantaggio sulla sesta. Ad essere sostanzialmente sicuri della qualificazione sono Milan e Juve che tengono per molti motivi un profilo basso. Allegri, il cui futuro rimane incerto, ha un compito facile con la Salernitana; Pioli, che non vince da cinque turni (e sara' forse sostituito da Conceicao), dovrà evitare i fischi di San Siro contro il Cagliari, ancora a caccia dei punti salvezza.
A parte Fiorentina-Monza (con i lombardi che potrebbero sfruttare la stanchezza e la deconcentrazione dei viola dopo l'impresa col Bruges), tutte le altre gare hanno a che fare con la complicata volata salvezza, che coinvolge, a parte la retrocessa Salernitana, sette squadre. La Lazio, dopo la frenata di Monza, ha un piccola speranza di agganciare il sesto posto della Roma e ha bisogno di battere l'Empoli di Nicola, che ha vinto due delle ultime cinque gare e conta di sfruttare l'esperienza di Caputo. Il Verona, lanciato dal successo basilare sulla Fiorentina, vorrebbe chiudere il conto ricevendo l'alterno Torino. Il Lecce e' virtualmente salvo, ma vuole accelerare la pratica nella sfida diretta con l'Udinese che rischia di tornare in B dopo 20 anni. Vuole dare continuita' di risultati il Sassuolo che, dopo l'impresa con la deconcentrata Inter, deve vincere in casa di un Genoa tranquillo ma in ottima forma, che non fa sconti a nessuno.
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