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F1: Ferrari litiga, Hamilton risorge: ma è sempre Verstappen

F1: Ferrari litiga, Hamilton risorge: ma è sempre Verstappen

Brilla il talento dell'olandese, Leclerc e Sainz al veleno

ROMA, 24 giugno 2024, 18:07

Redazione ANSA

ANSACheck
Leclerc contro Sainz, sua manovra non giusta nè corretta © ANSA/AFP

Leclerc contro Sainz, sua manovra non giusta nè corretta © ANSA/AFP

Complici i recenti progressi di McLaren e Mercedes, la Red Bull non ha più la vettura imbattibile di inizio stagione. Eppure Max Verstappen continua a dominare ed a Barcellona ha colto il settimo successo in 10 gare.

In uno sport dove potenza del propulsore, gestione dell'elettronica e scelte aerodinamiche sono sempre più determinanti, lui sta dimostrando quanto ancora possa fare la differenza il talento di chi impugna il volante, soprattutto in un aspetto importante come la gestione delle gomme.

Tutto ciò mentre il compagno di marchio Sergio Perez fatica a entrare in top-10 sia in qualifica che in gara. Se l'olandese centrerà il quarto mondiale consecutivo, questo sarà 'suo' ancor più dei precedenti, stravinti stracciando la concorrenza anche grazie all'arma in più di una monoposto obiettivamente incontenibile.

 

 Intanto Super-Max, otto anni dopo la prima, sempre in Spagna, ieri ha centrato la 61ma vittoria in Formula 1: è il terzo di sempre dietro Lewis Hamilton (103) e Michael Schumacher (91). Con una percentuale di successi, rispetto alle gare disputate, che sfiora il 31%. Meglio di lui solo mostri sacri d'altri tempi, come Juan Manuel Fangio (47,06%), Alberto Ascari (40,63%) e Jim Clark (34,72%).

A Barcellona, pur partendo dietro Lando Norris e dopo che entrambi erano stati superati dalla Mercedes di George Russell, Verstappen non è stato conservativo, ma al terzo giro era già in testa, passando Russell all'esterno di curva 1 con uno dei suoi spettacolari azzardi. Una di quelle manovre che ad inizio carriera gli erano costate le critiche di qualche collega e adesso lo fanno brillare agli occhi di chi sogna di strapparlo alla Red Bull, nonostante il contratto da 10 milioni di euro a stagione che lo lega alla scuderia anglo-austriaca: tre anni a partire dal 2024, con l'opzione per altri due. Un prezzo pagato non solo per riconoscergli il valore aggiunto che garantisce, ma anche per raffreddare le mire della concorrenza. A partire da quelle della Mercedes, dove il team principal Toto Wolff non ha mancato di sottolineare: "Sì, è Max che vince le gare. E' lui che fa tutta la differenza".

Può comunque gioire per il ritorno sul podio di Hamilton. Per i maligni, merito della mail anonima che accusava la squadra di 'sabotare' il sette volte iridato che ha già firmato per la Ferrari. Da questo scenario di concorrenze attuali e future, di strategie in pista e fuori, resta per ora estranea la Ferrari, alle prese con problemi che non sembra in grado di risolvere. In Spagna la Scuderia ha vissuto un altro fine settimana deludente, da quarta forza del mondiale, al momento. Gli aggiornamenti aerodinamici che avevano fatto sperare Carlos Sainz in una maggiore velocità non hanno funzionato. Le Rosse si sono notate soprattutto per l'inutile - nel senso di irrilevante ai fini del risultato - contatto tra lo spagnolo e Charles Leclerc, scavalcato da Norris nella classifica piloti. A fine gara tra i due sono volate dichiarazioni velenose e per Vasseur nelle 14 gare che mancano, oltre al pensiero della macchina che non va, ci sarà la preoccupazione di tenere a bada i nervi dei due 'Carli'. Sainz con nulla da perdere perché nel 2025 saluterà Maranello, Leclerc sempre più preda dell'ansia da prestazione.

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