Dal sogno delle Olimpiadi di Tokyo
("un appuntamento solo rimandato") all'incubo dell'automedica da
cui combatte il coronavirus. Davide Battistella vive una vita
"in prima linea": presidente della Fasi, la federazione di
arrampicata sportiva che avrebbe debuttato ai Gioch, e medico
delle emergenze nello Spezzino. "Siamo esposti a un pericolo
invisibile - racconta Battistella all'ANSA -, oltre 70
professionisti hanno sacrificato la vita. Siamo come i militari
al fronte: conosciamo bene i rischi del mestiere. Ma la nostra
prima linea è indebolita, col rischio di riversare tutto negli
ospedali". Il suo pensiero però corre anche verso il grande
palcoscenico di Tokyo. "Il rinvio dispiace ma era obbligato.
Come Fasi siamo stati tra i primi a sospendere l'attività e non
prevediamo una ripresa a breve. Forse in maniera graduale in
estate, dove la nostra specialità outdoor su roccia presenta
meno problematiche rispetto alle palestre. I nostri atleti sono
giovani, scalpitano e stanno riprogrammando gli allenamenti".
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