"Questa decisione è il frutto della
poca cultura che pervade il Cio. Non voglio parlare del
pentathlon moderno, ma pensare di togliere dalle Olimpiadi una
disciplina come il pugilato o la pesistica che hanno fatto la
storia dell'umanità è frutto di grande ignoranza". Daniele
Masala, due ori olimpici a Los Angeles 1984 (individuale e a
squadre) nel pentathlon, al telefono con l'ANSA, non nasconde il
suo profondo disappunto per la decisione del Cio di di escludere
dai Giochi olimpici di Los Angeles 2028 il pugilato, il
sollevamento pesi e il pentathlon moderno.
"Sono colpito dall'assordante silenzio dei nostri
rappresentanti al Cio. Mi auguro che facciano capire che è più
importante la cultura che la politica del modernismo - aggiunge
-. Ci avviciniamo a quel 393 dopo Cristo quando l'imperatore
Tedosio I influenzato dal vescovo di Milano Ambrogio decise di
chiudere i Giochi olimpici (perché ritenuti una festa pagana,
ndr)".
Quanto al pentathlon moderno, per il quale il Cio chiede
l'inderogabile la rinuncia alla prova di equitazione, dopo il
caso di maltrattamenti a un cavallo verificatosi a Tokyo, Masala
aggiunge: "Quando si considera il gesto, sbagliato, di un
buffetto al cavallo, come un gesto violento, allora vuol dire
che non abbiamo più armi. La federazione internazionale con la
decisione di eliminare l'equitazione dalla nostra disciplina, ha
decretato il proprio fallimento".
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