"Passano i mesi, cambiano le
legislature, ma gli enti di promozione sportiva sono costretti,
ancora una volta, a denunciare l'ennesima disparità di
trattamento riservata dal Governo alle nostre affiliate ASD e
SSD". Comincia così la nota del coordinamento degli enti di
promozione sportiva, dopo la pubblicazione datata primo agosto
del dipartimento per lo Sport delle modalità e dei termini,
definiti con il DPCM del 30 giugno 2022, per la presentazione
delle istanze per il contributo a fondo perduto in favore delle
Associazioni e Società Sportive che abbiano per oggetto sociale
la gestione di impianti sportivi, per l'importo complessivo di
euro 53.000.000,00.
"Un aiuto concreto e apprezzato, se non fosse per l'ormai
abituale differenza di trattamento riservata agli Eps rispetto
alle Federazioni - continua la nota -. Come leggiamo
dall'articolo 3, lettera b del DPCM in questione, tra i
presupposti oggettivi per aver accesso al contributo è
necessario 'avere un numero di tesserati, presso gli enti di cui
all'articolo 2, comma 1, alla data di pubblicazione del presente
decreto, pari ad almeno 200 unità se tesserati con EPS o 30
unità se tesserati con FSN'".
"Una disparità di trattamento evidente della quale chiediamo
spiegazione alla sottosegretaria Valentina Vezzali, che ci
rammarica, perché è solo l'ultima di una già lunga lista di
ingiustizie da noi subite". Per gli Eps, dunque, "è il momento
di dire basta" e la richiesta è di "rispetto e pari trattamento
in quanto dall'inizio della pandemia siamo stati il collante tra
le società sportive e le istituzioni".
Infine, l'invito per la sottosegretaria Vezzali: "Metta la
parola fine a tutto questo".
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