"A Roma, per tutta una serie di motivi, è imperativo vincere. Non c'è la possibilità di immaginare una crescita graduale: tutto è rapido, accelerato. A Roma non si gioca per partecipare, c'è la necessità di vincere. Quindi è molto semplice: se non vincerò qualcosa, significa che non avrò fatto meglio dei miei predecessori e quindi andrò a casa". Così Luciano Spalletti in un'intervista rilasciata al quotidiano sportivo francese "l'Equipe" nel giorno della sfida d'andata in casa del Lione valida per gli ottavi di finale di Europa League.
"Perché ho legato il mio futuro a quello di Totti? Perché ad un certo punto - spiega il tecnico - siccome il rinnovo del contratto tardava ad arrivare, alcuni hanno cominciato a scrivere che ero io a volere che lui smettesse. Il che è completamente falso. Anzi, io penso che Totti debba giocare fino a quando lo vorrà e che la società deve accontentarlo. Se non lo farà, andrò via. Così nessuno potrà avere dubbi su come la penso".
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