Una finale giocata "senza felicità", col il dolore nel cuore. Ma che alla fine riporta José Mourinho nell'Europa che conta. Lo United vince l'Europa League battendo 2-0 l'Ajax nella finale di Stoccolma, e il pensiero, prima e dopo, va diretto alle vittime dell'attentato di Manchester. Per lo United è festa senza felicità, ma comunque festa sportiva: la stagione è salva, il "titulo" cancella i dubbi sul sesto posto in campionato, regala l'unico trofeo continentale che mancava in bacheca e, soprattutto, l'accesso diretto alla prossima Champions. Ibrahimovic non è in campo, ma in tribuna con le stampelle, a mettere la firma sulla vittoria Paul Pogba. A Stoccolma comincia con il minuto di silenzio e il lutto al braccio del Manchester. Mourinho ha parlato di una partita "senza felicità", tutto lo stadio alla fine dell'omaggio canta per Manchester, la città devastata dal dolore dell'attentato in cui hanno perso la vita, tra gli altri, teenager e bambini. Poi, fischio d'inizio e le tifoserie tornano a cantare solo per le loro squadre. La partita è fisica e bloccata, Mourinho chiede a Mata e Mkhitaryan di pressare alto e il giovanissimo Ajax non riesce a far partire l'azione. Dopo un tentativo di Fellaini per lo United, al 15' Traoré ha sul sinistro la palla buona in area per sbloccare l'Ajax. E invece due minuti dopo il jolly è di Pogba, destro da fuori area sul quale la deviazione di Sanchez spiazza il portiere: Manchester 1, Ajax 0. I Lancieri si lanciano in avanti, ma con poche idee e lo United sfiora il raddoppio con Valencia al 25'. Il primo tempo si chiude sul vantaggio minimo. L'attesa è per la reazione Ajax e invece la ripresa si apre col raddoppio dello United: angolo, sulla deviazione Mkhitaryan in rovesciata sottoporta fa il 2-0. La partita è di fatto chiusa e nel finale lo United spreca il terzo gol.