I funerali di Carlo Mazzone, storico allenatore dell'Ascoli e di tante squadre italiane, morto ieri a 86 anni, saranno celebrati lunedì 21 agosto alle 16:30 nella chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno. Il corpo sarà poi tumulato nel cimitero civico di Ascoli. Il 'sor Carletto', come era soprannominato, lascia la moglie Maria Pia, i figli Sabrina e Massimo, vari nipoti e due bisnipoti.
"Grazie mister per averci reso leggenda". Non si placa l'onda di commozione ad Ascoli Piceno per la morte di Carlo Mazzone, storico allenatore dell'Ascoli e protagonista della prima promozione della squadra bianconera in serie A nel 1974, sotto la presidenza di Costantino Rozzi. All'esterno della tribuna dello stadio Del Duca, che porta proprio il nome di Mazzone, sono apparse scritte e sciarpe lasciate dai tifosi bianconeri. Anche al 'lavatoio' all'ingresso del quartiere di Borgo Solestà è stato esposto uno striscione in ricordo della corsa di Mazzone al gol del 3-3 di Brescia-Atalanta. L'amministrazione comunale ha proclamato per domani giornata di lutto cittadino in occasione delle esequie del tecnico, che si terranno alle 16.30 nella chiesa di San Francesco, in piazza del Popolo, dove sarà allestito anche un maxischermo. Durante i funerali, locali, attività commerciali e uffici pubblici resteranno chiusi mentre per l'intera giornata non si svolgeranno eventi di carattere musicale. A farsi interpreti del sentimento che accomuna tutta la tifoseria bianconera, gli Ultras 1898, che hanno pubblicato un post sulla loro pagina Facebook: "Non è facile, anzi forse è impossibile, descrivere questo momento e quella che è davvero una grande e vera perdita non solo per il calcio italiano ma soprattutto per quello ascolano. Sor Carletto o "Coccia pelata" per dirla alla Rozzi - si legge nel post - è stato il primo artefice in campo della nostra gloriosa storia, lui piceno d'adozione ha rappresentato il focoso e genuino temperamento della nostra città. Sarà ora compito della società e di tutto il popolo bianconero raccogliere la sua eredità e tentare di continuare a scrivere pagine gloriose di storia...".
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