"La continuazione della sospensione
della Uefa nei confronti delle squadre russe composte da adulti
riflette l'impegno a prendere posizione contro la violenza e
l'aggressione. La Uefaè determinata a mantenere questa posizione
fino alla fine della guerra e al ripristino della pace". Così il
presidente dell'ente calcistico europeo, Aleksander Ceferin, al
termine dell'Esecutivo a Limassol che ha deciso di riammettere
nelle competizioni continentali i club e le nazionali (in questo
caso senza bandiera e inno) nelle competizioni europee, ma solo
dal livello under 17 e a scendere, quindi se composte
esclusivamente da minorenni.
"Ma bandendo i bambini dalle nostre competizioni, non solo non
riusciamo a riconoscere e sostenere un diritto fondamentale al
loro sviluppo olistico - dice ancora Ceferin - ma li
discriminiamo, in modo diretto. Fornendo loro l'opportunità di
giocare e competere con i pari età provenienti da tutta Europa,
stiamo investendo su quella che speriamo sarà una generazione
futura più brillante e capace, e in un domani migliore".
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