"Secondo me il 90% dei calciatori
scommette, e la cosa non mi sorprende affatto, ho parlato con
tantissimi di loro. Hanno molto tempo libero, amano
l'adrenalina, hanno spirito di competitività e hanno tanti
soldi. E questo li rende molto inclini al gioco d'azzardo, è un
problema enorme. Non parliamo di partite truccate, ma di
scommesse". Francesco Baranca, segretario generale di Federbet
(organizzazione internazionale che lotta contro le scommesse
illegali nello sport), parla dai microfoni della spagnola Cadena
Ser di un problema tornato d'attualità non solo in Italia (vedi
il caso Paquetà in Inghilterra).
"Il profilo del calciatore è il più simile a quello di un
ludopatico - dice ancora Baranca - e ora c'è bisogno di parlarne
apertamente e di cambiare mentalità. Invece, purtroppo, dopo una
settimana ce ne dimentichiamo tutti, la verità è questa.
Dovremmo parlare ogni settimana dei rischi che si corrono, e
creare un vero codice etico: pensate al Newcastle, ha speso 80
milioni per Tonali e ora rischia di vederselo squalificare, che
danno è per il club? Io direi enorme".
Quindi ciò che è successo con la nazionale italiana è solo la
punta dell'iceberg? "Se andiamo a vedere tutti i calciatori che
scommettono - è la risposta - nella nazionale italiana o in
un'altra andiamo a giocare voi e io. Negli ultimi dieci anni non
è cambiato nulla".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA