A San Siro la Juventus batte il Milan 1-0 LA CRONACA nel posticipo serale della nona giornata di Serie A
Non c'è solo quel vecchio spot a dirlo: Locatelli fa le cose per bene. Lo racconta anche San Siro, che per un gol del centrocampista devia il corso del campionato e argina la possibile fuga a più sette dei rossoneri. Finisce 0-1 con il gol dell'ex, lo stesso che, in maglia del Diavolo, aveva deciso Milan-Juve di esattamente 6 anni prima: un 22 ottobre, proprio come nella serata che scrive una nuova pagina del campionato e aspetta il minuto 18 della ripresa per mettere il punto. È in quel momento che il 5 bianconero fa partire il destro e trova l'involontario contributo di Krunic, spiazzando Mirante. La Juve gioca per oltre un tempo con l'uomo in più e si ritrova a un solo punto in meno dei rossoneri e a due dall'Inter, nuova capolista in solitario. Nessun controsorpasso per Pioli, che schiera al via Antonio Mirante tra i pali, uno che da titolare la A non la vedeva da due anni e mezzo. Sulla sua tenuta, a fine gara, saranno anche coloro che con ironia avevano proposto di schierare Giroud tra i pali, dopo i miracoli del finale di partita a Genova.
All'apertura del sipario, Allegri non tradisce il 3-5-2, ma la sua Juve inizia un po' frenata, abbacinata dalle luci di San Siro e di un Milan che parta a tutta. Il ritmo è alto, gli spazi larghi facilitano la corsa e costringono a chiusure in rincorsa. Come quella che tenta senza riuscire Gatti su Leao, al 14', prima che il portoghese offra in messo la palla per Giroud. Bravo il francese a girarsi, bravissimo Szczesny a distendersi e smanacciare oltre la linea del fondo. Adli fa da elastico nello spazio tra difesa e attacco, dall'altra parte l'ex Locatelli è primo interdittore e gira contemporaneamente la chiave per la messa in moto delle ripartenze. Accanto a lui, Rabiot macina per la prima volta con la fascia al braccio, visto che il titolare dei gradi è in tribuna da infortunato: Danilo siede infatti accanto al Fagioli, confinato fuori dai campi dalla condanna per scommesse. Entrambi trattengono il fiato al minuto 22 quando Kostic gira un sinistro a incrociare che esce di poco.
Dall'altra parte del campo, San Siro ritrova un Weah a 23 anni, 11 mesi e 1 giorno dall'ultima di George: Timothy è uno dei 4 giocatori a stelle e strisce che partono titolari, ed è suo il lancio in profondità su cui Kean aggira Thiaw e si fa cinturare, causando il rosso del difensore tedesco. Milan e Juve, che in A si erano sfidate già altre 176 volte, nella ripresa cercano entrambe di essere degne della propria storia. Si rivedono in campo Vlahovic da una parte, Kalulu e Krunic dall'altra. Con il bosniaco che poco dopo devia in porta il pallone decisivo. Nel finale, Vlahovic impegna seriamente Mirante per due volte, dopo che anche su Cambiaso si era dovuto superare. Ma il tabellino non cambia. Pioli avrebbe potuto diventare il primo tecnico rossonero imbattuto per 6 gare di fila con Juve. È l'ex Allegri a impedirglielo, dopo aver scaraventato giacca, cravatta e scarpa addosso al tabellone pubblicitario, prima di andarsene anzitempo. Ma non prima di avergli ricordato che non solo il campionato è aperto, ma che non c'è già più tempo per pensarci. Perché martedì è già Psg. È già Champions.
Le parole di Mourinho? Io non voglio fare polemica, sennò per tre giorni si parla solo di quello che succede fuori dal campo, che sono cose che possono capitare". Così Raffaele Palladino, tecnico del Monza, chiude sulla polemica nel finale di gara nata con il tecnico della Roma. "Lui è un grande comunicatore, noi dobbiamo spostare l'attenzione sul campo - ha proseguito - Il Monza ha fatto una grande partita, i ragazzi hanno dato tutto in dieci in un ambiente difficile e ne sono orgoglioso. Non meritavamo di perdere, ma sono orgoglioso della partita dei ragazzi".
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