Per il presidente argentino
Javier Milei l'Argentina e ancor meno Lionel Messi devono delle
scuse alla Francia per gli insulti razzisti pronunciati dai
giocatori della nazionale durante i festeggiamenti per la
vittoria della Coppa America.
"Dire che Messi deve chiedere scusa a degli europei
colonizzatori per una canzone che fra l'altro dice la verità
significa andare totalmente contro l'ideologia del Javo (sic)".
Con questo repost su 'X' il leader ultraliberista è intervenuto
nella polemica che ha investito nelle ultime ore la 'Seleccion'
oggetto anche di un'inchiesta della Fifa.
A scatenare la reazione del presidente argentino sono state
le affermazioni di un funzionario del suo stesso governo, il
sottosegretario allo Sport Julio Garro, che in un'intervista si
era detto d'accordo con eventuali scuse ufficiali da parte della
Federcalcio (Afa) e del capitano della nazionale, Lio Messi.
Nel repost di Milei si chiedono inoltre le dimissioni
immediate del funzionario. Garro appare adesso con i minuti
contati nonostante abbia cercato di ritrattare le sue
affermazioni dopo essere stato oggetto di feroci attacchi sui
social da parte di altri funzionari e dell'esercito di trolls
del governo.
"I campioni del mondo non devono chiedere scusa a nessuno",
afferma un post del deputato de La Libertà Avanza, Agustin Romo.
"Julio Garro dev'essere espulso immediatamente dal governo",
afferma invece il post di un utente che riceve spesso repliche
dello stesso presidente.
La vicenda potrebbe incidere adesso anche sull'invito che il
presidente francese Emmanuel Macron aveva fatto al suo omologo
argentino per assistere alla cerimonia di apertura dei giochi
olimpici il 26 luglio a Parigi.
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