Un tribunale di Barcellona ha
condannato oggi l'ex tennista spagnola Arantxa Sanchez Vicario a
due anni di carcere e a tre anni e tre mesi l'ex marito, Josep
Santacana, per aver architettato un piano per evitare di pagare
un debito di oltre 6 milioni di euro con la Banca del
Lussemburgo.
Nella sentenza entrambi sono condannati per occultamento di
beni, visto che. secondo i giudici, hanno "sottocapitalizzato"
il proprio patrimonio per eludere il pagamento del debito
contratto con l'istituto bancario del Lussemburgo per pagare una
multa di 5,2 milioni di euro per frode al Fisco spagnolo. Per
cui, assieme alle condanne, Arantxa Sanchez Vicario e Santacana
dovranno indennizzare 6,6 milioni di euro di danni alla banca
per il debito inevaso.
Il tribunale considera provato che l'ex tennista "disponeva e
ha disposto sempre" di un patrimonio sufficiente per far fronte
al debito e che, mediante vendite ed elusioni di confische di
beni, ha impedito che fosse saldato, "non destinando neanche un
solo euro al pagamento dello stesso". La sentenza ricorda che la
tennista "ha assunto le responsabilità rispetto ai fatti oggetto
delle accuse", per cui ha ottenuto le attenuanti della
confessione e riparazione del danno, con una riduzione di
condanna a 2 anni, che non dovrà scontare in carcere, non avendo
precedenti penali.
Di tutto ciò la Sanchez aveva incolpato l'ex marito,
sostenendo che era stato lui a maneggiare i suoi soldi e che non
era a conoscenza di alcuna illegalità o manomissione dei beni.
Arantxa Sanchez, in campo tra il 1985 e il 2002, ha vinto
quattro titoli del Grande Slam (3 del Roland Garros e uno degli
US Open) in singolo, dove è anche stata finalista sia agli
Australian Open che a Wimbledon, e dieci in doppio ed è stata la
prima giocatrice spagnola a raggiungere il numero uno del
ranking Wta. Ha anche conquistato un bronzo in singolare e un
argento in doppio all'Olimpiade 'in casa' di Barcellona 1992 e
un argento in singolare e un bronzo in doppio ai Giochi di
Atlanta 1996.
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