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Djokovic, sui casi di doping serve più trasparenza

Djokovic, sui casi di doping serve più trasparenza

Il serbo "credo a Sinner ma è stato frustrante non sapere nulla"

ROMA, 29 dicembre 2024, 13:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"A volte il problema è la trasparenza, perché alcuni aspettano che il loro caso venga risolto da un anno. Sono un po' frustrato se penso che noi altri giocatori veniamo tenuti all'oscuro di queste vicende". Così Novak Djokovic, nella conferenza stampa a Brisbane in vista del suo esordio nel torneo, si è espresso sui casi di sospensione per doping nel tennis, sostenendo di avere l'impressione che giocatori di alto livello come Jannik Sinner e Iga Swiatek siano trattati in modo diverso da quelli più in basso nella classifica.
    Premettendo di credere a Sinner sul fatto che la sua positività al clostebol sia dovuta alla contaminazione causata dal suo fisioterapista ("Conosco Jannik fin da quando era molto giovane, non credo farebbe mai una cosa del genere", ha sottolineato), Djokovic ha però affermato che i giocatori sono stati "tenuti all'oscuro" durante l'intero processo: "Sono stato davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, dal fatto che siamo stati tenuti all'oscuro per cinque mesi (sulla positività di Sinner, ndr). L'Atp non ha spiegato bene il motivo per cui hanno mantenuto il riserbo. Poi abbiamo avuto il caso di Simona Halep e poi quello di Iga Swiatek e non è una bella immagine per il nostro sport".
    "Abbiamo alcuni giocatori che aspettano da oltre un anno che il loro caso venga risolto, quindi il problema è l'incoerenza e la trasparenza", ha aggiunto il serbo, che nel torneo farà il doppio in coppia con l'australiano Nick Kyrgios, sempre molto duro sul caso Sinner.
   

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