E' il primo capo dello stato
francese a comparire davanti ai giudici come imputato: alle
13:30 Nicolas Sarkozy comparirà davanti ai giudici per
corruzione nel caso delle intercettazioni, al fianco del suo
avvocato Thierry Herzog e dell'ex magistrato Gilbert Azibert,
entrambi coinvolti in un processo senza precedenti nella Quinta
repubblica.
Prima di Sarkozy, soltanto il suo predecessore Jacques Chirac
fu messo sotto accusa, e condannato nel 2011, per lo scandalo
dei falsi impieghi al Comune di Parigi, ma non comparve mai
nell'aula di tribunale a causa del suo precario stato di salute.
Sessantacinque anni, appena alleggerito dalle accuse per le
tangenti libiche a causa della ritrattazione del testimone
chiave a suo carico, Nicolas Sarkozy ha promesso di essere
"combattivo" davanti al tribunale ed ha ripetuto negli ultimi
giorni di non essere "un corrotto".
Il processo dovrebbe durare fino al 10 dicembre, ma resta
appeso come diversi altri appuntamenti giudiziari, alla
situazione della pandemia e potrebbe essere rinviato su
richiesta dell'ex magistrato Azibert, 73 anni, per motivi
medici.
Il caso delle intercettazioni, o "affaire Bismuth", è legato
a quello delle tangenti libiche per la campagna presidenziale
del 2007. Quando i giudici misero sotto controllo il cellulare
dell'ex presidente nel 2013 per indagare sul presunto denaro
arrivato da Tripoli, scoprirono che Sarkozy utilizzava una linea
segreta sotto il nome di "Paul Bismuth", per comunicare con il
suo legale, Herzog. L'accusa ritiene che alcune conversazioni
intercettate hanno rivelato l'esistenza di un "patto" di
corruzione: Sarkozy, attraverso Herzog, avrebbe dato "una mano"
ad Azibert per ottenere una carica nel principato di Monaco a
cui ambiva (e che non ha mai ottenuto). In cambio, Azibert
avrebbe fornito informazioni coperte dal segreto su una
procedura avviata nei confronti dell'ex capo dello stato davanti
alla Corte di Cassazione a margine di un altro scandalo, quello
"Bettencourt", dal nome dell'erede L'Oreal.
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