Si sono svegliati coperti da uno
strato di cenere lavica Catania e molti paesi etnei dopo la
violenta e spettacolare eruzione di ieri del vulcano attivo più
alto d'Europa. L'Etna ha dato vita, per un'ora, a una fase
'parossistica' dal cratere di Sud-Est con 'fontane' di lava
incandescente alte diverse centinaia di metri e una colata che
si è riversata nella desertica Valle del Bove, raggiungendo
quota 1.700 metri, lontana da centri abitati. L'effetto più
evidente anche da Taormina, Catania e dalla costa siracusana è
stata la colonna eruttiva, spiega l'Ingv-Oe di Catania,
"determinata dal parossismo e carica di cenere e lapilli che si
è alzata di alcuni chilometri sopra la cima del vulcano e,
spinta dal vento verso sud, ha causato ricadute del materiale
piroclastico sui centri abitati fino a Catania e nel siracusano,
a decine di chilometri di distanza dall'Etna".
Oggi cominceranno le pulizie delle strade e la conta dei
danni a veicoli, immobili, coltivazioni e altro. La pioggia di
cenere e lapilli lavici ha interessato anche l'aeroporto
internazionale di Catania, che ieri ha interrotto l'operatività.
Cinque voli sono stati o cancellati o dirottati.
Ma lo scalo riprenderà in pieno l'attività a partire dalle 9,
come deciso dall'unità di crisi dello scalo, dopo la bonifica
della pista e dopo che l'Ingv ha abbassato l'allerta 'Vona'
(Volcano Observatory Notice for Aviation) per lo spazio aereo,
passato dal rosso di ieri all'arancione. Intanto l'aeromobile
Alitalia che copre la tratta AZ1722 per Roma Fiumicino che
sarebbe dovuto partire alle 06:35 dal Vincenzo Bellini è
previsto decolli alle 8 dall'aeroporto di Comiso, dove l'aereo è
atterrato ieri sera.
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